Discolabirinto: progetto zerovolume

Presentazione ufficiale per la stampa

In occasione dell'uscita del nuovo singolo dei Subsonica, "Discolabirinto", tratto dall'album Microchip Emozionale, la Mescal ha deciso di produrre un videoclip sperimentale per persone sorde. E' cosi' nato "Disco Labirinto" in "Zerovolume", un progetto innovativo, un' "immagine che fa rumore.

 

REGIA:LUCA PASTORE 
FOTOGRAFIA:LUCA PRON 
ASSISTENTE OPERATORE:EZIO GAMBA 
MONTAGGIO:ALBERTO RUFFINO 
TELECINEMA:ENZO DI TTC-MILANO 
CIAK/ASSISTENTE AL MONTAGGIO:CRISTINA SARDO 
CONTRIBUTI AUDIO:DYNAMO SOUND STUDIO TORINO 
POST PRODUZIONE:EDISON TORINO 
VOCE:CAROLINE

 

 

 

Immagini ritmate e vibrazioni percettibili dai sordomuti combinate con una coreografia del linguaggio dei segni.

Un brano musicale ascoltabile anche a zerovolume, composto e mixato per la percezione delle persone non udenti e fruibile a tutti.

Non è una traduzione di un brano musicale in lingua dei gesti, ma una composizione ex-novo per non udenti che, per il totale del pubblico, acquista una nuova dimensione.

E' un progetto artistico senza precedenti, coinvolge il campo sociale, con interesse scientifico e culturale; è il primo prodotto del genere mai sviluppato al mondo e segnerà un nuovo standard multimediale.

A prendere parte a Zerovolume sono i Subsonica, con la partecipazione dei Bluvertigo. La fusione musicale tra i due gruppi scaturisce dalla collaborazione sfociata in "Disco Labirinto", brano scelto per questo progetto e presente nell'album dei Subsonica "Microchip Emozionale". Il progetto Zerovolume è stato ideato e sviluppato dallo studio Elastico di Torino.

La regia del filmato è di Luca Pastore, autore di numerosi videoclip, tre per i Subsonica, documentari e filmati video-artistici in ambito italiano ed internazionale. La Media Mutant è la casa di produzione cinematografica; Officine Alchemiche Link di Bologna è il gruppo di artisti che ha realizzato la scenografia; Simone Carena, ha fornito, per conto dello Studio Elastico, la consulenza tecnica in "Zerovolume"; l'istituto dei Sordomuti di Torino-Pianezza, oltre che il patrocinio, ha dato il supporto scientifico relativo al mondo senza suoni. Gli sponsor, oltre alla Mescal etichetta discografica dei Subsonica e management dei Bluvertigo, sono la Meltin' Pot e la TDK.

Si immagini una discoteca senza suoni, solo vibrazioni, un microfono che amplifica l'immagine di labbra in movimento, un ballo che è una frase, un pubblico sordo e un pubblico "attento", la melodia di un immagine.

Il video-clip descrive l'esperimento , sfidando il media di supporto ossia la tv, a travasare tutto il suono nell'immagine, come per un radiosceneggiato al contrario. Come un cieco può immaginare paesaggi ascoltando un brano, cosi' il sordo potrà percepire una melodia guardando il video. Un "macchinario" analogico contiene musicisti e trasforma il brano in leve, luci ed immagini, due "cubiste" segnanti sono le coriste: cantano in "body-language" con la lingua dei segni. Il "macchinario si muove e la sua cornice è il paesaggio, una campionatura che scorre. Il brano "Disco Labirinto" è stato trasformato e tradotto in Zerovolume: quello che si sentirà con le orecchie è leggermente diverso da quello che si vedrà con gli occhi, le labbra di Samuel e Morgan si muoveranno alle parole del brano silenzioso, un errore apparente, invisibile se si preme "mute" e si guarda in zerovolume.

 

Pensare ad un video-clip per persone sorde puo' sembrare una pazzia. Ma in effetti non lo è. 

Il videoclip è un sogno, un incubo, un gioco. Raramente è qualcosa di razionale, di evidente; è comunicazione di segni, per gesti, per simboli che appartengono a chiunque sia in grado di riconoscerli. 

Nell'immaginare uno storv, un "clima" comunicativo che rappresentasse visivamente il TENTATIVO chiamato "ZEROVOLUME", ho pensato che la cosa migliore fosse rappresentare il tentativo stesso. Ho pensato ad una macchina GRANDE, pesante, ingombrante (con gioia della produzione..), che diventasse il simbolo della POSSIBILITA' di comunicare. 

Un simbolo "povero", divertente e non velleitario. 

In realta' il clip racconta, attraverso la descrizione del GESTO di costruire una macchina "traduttrice" di SUONO in LUCE e MOVIMENTO, lo SFORZO COMUNICATIVO che abbiamo compiuto. 

Senza presunzione di infallibilità, per il solo piacere di provarci. 

Il fatto stesso di IMMAGINARLA, questa macchina, e poi di COSTRUIRLA effettivamente, e poi di FARLA MUOVERE nella realtà, rappresenta il sogno, l'immaginario, il gioco COMUNE A TUTTI: lo sforzo di comunicare, anche correndo il rischio di non riuscirci. 

La macchina è una SCULTURA DI COMUNICAZIONE, un TOTEM fantastico; la creatività è un ponte di comunicazione universale, al di la' dei limiti di ciascuno. 

Il PROLOGO del clip, il minidocumentario che introduce la canzone vera e propria, diventa PARTE INTEGRANTE del clip e quindi della canzone stessa. E' una descrizione realistica di cio' che abbiamo cercato di fare ma è al tempo stesso autoironica. L'utilizzo dell'inglese per il fuori campo è il tentativo di inserire una piccola DIFFICOLTA' nella comprensione anche per chi CI SENTE: serve, almeno nelle mie intenzioni, a suggerire differenti CODICI di comunicazione. Chi non conosce l'inglese ha difficoltà di comprensione di quel particolare codice tanto quanto una PERSONA SORDA. 

In definitiva, la mia personale interpretazione del progetto è in equilibrio rispetto ai due sensi della comunicazione: da una parte abbiamo cercato di rendere fruibile alle persone sorde il SENSO della musica, che è fatta di suoni e di segnali; dall'altra parte (e per me non è meno importante) abbiamo voluto ricordare al pubblico "normale", quello che ascolta i dischi e guarda i videoclip, che pur esistendo un MONDO SENZA SUONI, non esiste NESSUNO con cui non sia possibile cercare di comunicare, non fosse altro che per il divertimento e la soddisfazione che si prova nel tentativo.

Luca Pastore

 

Info

elastico@chierinet.it

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