Un mezzogiorno e mezzo con sole che mette a fuoco una Piazza Vittorio devastata dai lavori per il parcheggio sotterraneo.
E un camper che attende in strada il momento della partenza.
Una tranquilla scena di partenza per le vacanze? No: è l'inizio di una giornata tipo dell'allegro gruppo Subsonica in tour.
Destinazione-Lucca.
Smentendo la mia proverbiale puntualità (così dicono...), me ne arrivo con
dieci minuti di ritardo - causa bagordi della notte precedente - e mi godo la
più classica delle berciate di Ivan-Arrazzo tipo "Viciooooo,daiiii, siamo in
ritardoooooo!!!!".
C'è da dire anche che io sono quello che arriva dalla
zona più distante, per cui tra slalom in mezzo ai banchi del mercato di Porta
Palazzo e tram presi alla portoghese, qualche minuto mi viene sempre abbonato.
Il nostro camper all'interno è ormai una vera e propria casa: l'ultimo accorgimento del solerte Ninja è stata l'installazione di un vero e proprio impianto home theater con tanto di surround 5.1!
Appena partiamo, lo collaudiamo immediatamente con una proiezione ricca di
effetti speciali, The Day After Tomorrow, americanata in piena regola su
un'eventuale nuova glaciazione della Terra.
Avendo a bordo alcuni
fondamentalisti del puro enterteinment (il mullah Boosta su tutti), non sarà
tanto facile assistere ad un po' di cinema con C maiuscola. Non in questa vita
almeno. Max intanto risponde a mail e corregge comunicati sul portatile, Samuel
sonnecchia e Cipo idem, Ivan guida con mascella pendula, quindi Boosta Ninja e
il sottoscritto (praticamente una giuria del TFF) possono tranquillamente
lasciarsi andare a una serie di "ooooh,eeehhhh,miiiiii,chessstuuuria"
indisturbati. A prescindere dal film che mostra New York totalmente congelata,
il microclima del camper è simile all'interno di un forno in cui siano stati
cucinati calzini e magliette sudate, quindi arriviamo a Lucca brasati.
E'una città in cui non sono mai stato, ma già solo la location del concerto è
mozzafiato: piazza S.Martino, dominata dal duomo romanico omonimo (secolo XIV)
che è proprio davanti al nostro palco; durante il soundcheck mi viene in mente
il mitico Live At Pompeii dei Pink Floyd e mi gusto questo momento di puro
piacere estetico.
Incuriosito,ne approfitto della lunga pausa tra la fine
delle prove e l'inizio della cena e mi avventuro per il centro della città.
Incontro il nostro stage designer Mamo, anche lui come me architetto mancato, e
assieme ci assaporiamo un pezzo delle meraviglie di Lucca: la splendida chiesa
di S.Michele in foro - secolo XIV, romanica come S.Martino - la piazza
dell'Anfiteatro (una piccola piazza costruita sulle vestigia di un anfiteatro
romano e ora chiusa da un cerchio di case) e respiro l'aria di quella che agli
occhi dei turisti stranieri credo appaia come la vera Italia da cartolina.
Ma arriva alla fine il momento del concerto. Ci vengono a prendere due auto
station wagon per portarci dai camerini al palco - operazione necessaria a causa
della lunga distanza. Qualche mitomane le scambierà per due limousine e inizierà
la solita solita solfa
"minchiaquestisisonovendutimeliricordoquandosuonavanoconlepezzealculoed erano
puresimpatici".
La piazza è piena come un uovo e sul palco fa un caldo assurdo. A parte i litri di sudore,a me sembra che comunque il suono proceda al meglio: la premessa ai miei commenti è che come ascolto ho tantissimo basso, tantissima batteria e poco del resto quindi è facile che mi perda alcune sfumature...il metro di paragone è la prima pausa, quando ci ritroviamo tutti dietro al palco; qui qualcuno lamenta un'esecuzione dei pezzi troppo rilassata con un po' di broncio.
A me non sembra, quindi ascolto, mi bevo la mia birra e sostanzialmente mi
faccio gli affaracci miei. In ogni caso i commenti degli spettatori a fine
concerto sono tutti positivi e so bene che chi ci viene a vedere sa essere
alquanto impietoso quando vuole, per cui i miei già pochi dubbi si dileguano
velocemente. Finito lo show, ci proposto di andare in un locale sul mare a
Viareggio: sono solo 25 km di strada ma a me e a qualcun'altro sembrano 2000,
un'eternità praticamente.
Il posto è quanto di più distante dagli standard
subsonici di gradimento ci possa essere sul pianeta: ambiente da film Sapore di
Mare, musica di merda, cocktails come sopra. La faccia di Max è paradigmatica
dei miei pensieri. In ogni caso mi fa grande piacere scambiare quattro
chiacchiere in tranquillità con delle persone che ci seguono assiduamente in
gran parte dei concerti; in generale mi piace conoscere la gente nelle
situazioni più quiete.
Un'ora di pseudo chill-out e il camper è di nuovo in strada, pronto a riportare i prodi uomini tra le braccia di Morfeo.
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