Operazione

Quartier Generale

 

06 maggio

Abbiamo solo più due giorni da trascorrere nella terra del sol levante e quindi questa mattina qualcuno si sveglierà presto per continuare le visite. 
Vicio, Max, Cipo e Ivan visiteranno il mastodontico acquario di Osaka, Samuel andrà in giro a cercare regali e gadget vari. Alle due siamo tutti sul palco per l'ultima esibizione di fronte ad un pubblico oramai incuriosito dal passaparola. Facciamo qualche piccola variazione di scaletta, nei limiti consentiti dalla strumentazione ridotta a causa del viaggio. Ci chiedono anche di suonare qualche brano in più. Il concerto è seguito con grande partecipazione, sono state spostate anche alcune file di sedie per lasciare spazio ai più esagitati. 

Alla fine firmeremo dischi per una serie di: Masako, Machi, Seihi, Kauroko, Mioko etc. etc. Le ragazze giapponesi si imbarazzano molto quando fai per baciarle sulla guancia, ridono e diventano rosse - per quanto sia possibile - lasciando supporre che da queste parti non sia consuetudine. Ultimi giri in città, torniamo a Den Den town, Samuel compera una scheda audio, Max una batteria elettronica giapponese, Sem, il tecnico di palco, un portatile usato. Torniamo a stordirci di luci e suoni tra i neon di Dotombori e cerchiamo dove mangiare. Usciti un po' piegati dal sakè decidiamo per un piccolo locale stile beatnik arredato con tutta l'iconografia del periodo dei primi Sones, di Dylan Hendrix etc etc. Colonna sonora alla Easy rider con Steppenwolf, Free ed affini. 

I gestori sono due svaporati in tenuta figli dei fiori e i prezzi come sempre in queste situazioni esagerati. Pagamento alla consegna di ogni bicchiere. Max e Ninja contrariati dall'ennesima conferma che lo stile flower power e freak viaggi sempre di pari passo con l'attaccamento al portafoglio decidono con un atto di giustizia sommaria di impadronirsi di soppiatto di una bottiglia di tequila con una invitante etichetta forma di teschio. La svuotano distribuendo bicchieri di nascosto all'ombra del bancone mentre regalano sorrisi ebeti ai tenutari che sfoggiano dalla loro un'espressione del tipo "ciao fratello vengo dalla ionosfera e lì tutto è pace e armonia". L'effetto sakè e tequila si fa presto sentire ed esasperato dall'ennesimo pattern rock blues Max stacca dal muro una sei corde ed incomincia a suonarla con un bicchiere di metallo. Il Ninja lo aizza seguendolo con la macchina fotografica in un crescendo vorticoso che sta per raggiungere il culmine con un "vai spaccala sul bancone come Hendrix a Monterrey, vediamo se obbiettano". 

 

 

 

I proprietari non sembrano affatto perturbati da quanto sta succedendo intorno a loro.

Sappiamo che il presidente è solitamente piuttosto posato, ma anche che non conviene stuzzicarlo più di tanto in queste cose e quando il gesto alla Peter Townshend si blocca a due centimetri dal tavolo tiriamo tutti un sospiro di sollievo. 

Torniamo senza esagerare con gli orari perché domani pensiamo di visitare Kyoto cercando di partire in mattinata. La passeggiata tra il capolinea della Metro di Cosmosquare e il nostro Hotel dura venti minuti. Abbiamo scoperto tra l'altro di trovarci su di un isolotto artificiale. Lo scenario notturno tra architetture modernissime luci stradali prati suburbani segnalazioni intermittenti per aerei ed elicotteri su palazzi e grattacieli stagliati nell'aria nitida ricordano alcuni vecchi video dei Chemical Brothers. Raggiunto l'albergo una discreta ballotta di tiratardi si perderà in chiacchiere fino ad ora tot.       

 

indice