I Subsonica, che di Sanremo sono poco pratici, ignoravano o semplicemente dimenticavano che l'organo ufficiale di propaganda del festival fosse la gaudente TV
Sorrisi e Canzoni.
Primo appuntamento da protocollo quindi è il servizio fotografico della rivista più letta dagli italiani (seconda forse solo a
Famiglia Cristiana).
Quello che la Mescal (amatissima ed indipendentissima etichetta discografica) ha rivelato a
più riprese come se stesse somministrando la più amara delle medicine è
stato :
1) servizio fotografico su TV Sorrisi e canzoni.
2) 1) + con tutti glia altri big.
3) 1 + 2 + tutti insieme sulla copertina della rivista.
4) 1 + 2 + 3 + non ci si può tirare indietro.
Con queste premesse il gruppo ha provato ad immaginare come sarebbe stato
ritrovarsi davanti allo stesso obiettivo a pronunciare "ciiis" con Minghi, Masini ecc.: Max ha giurato che si sarebbe dato per disperso-imbarcato in un container destinazione
ignota; Ninja che si sarebbe smaterializzato in rete, qualcun altro avrebbe invece raggiunto un convento di
monaci trappisti. Insomma alla fine non potendo mandare soli me e Bass Vicio si è deciso di affrontare la situazione.
Se i subsonica dovevano prendere parte ufficialmente alla vetrina dell'establishment canoro italiano, lo dovevano fare con un certo
stile: inquadrati bene in alto, vestiti come i programmi di controllo di Matrix (giacca e cravatta neri e occhiali) ammanicatissimi con il grande fratello imperturbabili a controllare che tutti facessero la loro parte per la letizia e i focolari domestici nazional popolari. Un
po' di ironia insomma. E ti sembra facile. Macchè!!
La redazione di TV Sorrisi e canzoni non ammette copertura del viso ad opera di occhiali
o cappelli o altri gadget perché tutti nell'inquadratura devono essere ben visibili e sorridenti.
A questo punto la band decide che il massimo della buona volontà era stato espresso e che al motto di
"occhiali o niente", confidando di nascosto sulla predominanza del niente, si presenta puntuale all'appuntamento milanese sul set in questione.
Ad accogliere tutti uno sprintosissimo Gianni Morandi, che facendo un
po' la parte del padrone di casa elargisce cinque a vanvera (sospettiamo anche a sconosciuti
di passaggio) sorridendo come un ragazzino e risultando alla fine la nota gradevole della mattina.
Indossati i vestiti ed occhiali a specchio (modello fantascienza fine anni 50), i
Subsonica ricevono le prime pressioni sottoforma di invito alla serietà (ma vi rendete conto!) e al buon senso da
parte di figure progressivamente sempre più altolocate nella gererchia della
redazione. Addirittura l'ufficio stampa della Universal, etichetta che distribuisce i loro dischi, fa
pressione affinché il gruppo si allinei al contesto (ma non avrebbero
dovuto sostenerli invece?). Insomma alla fine della mattinata dopo avere visto la povera Manuela Longhi,
responsabile ufficio stampa Mescal, massacrata di rimproveri da tutti, dopo essere stati ripresi
addirittura da Minghi sulla mancanza di espressioni giulive (sentite da che pulpito), dopo avere frustrato il
fotografo (un - due - tve - sovviso da bvavi), i Subsonica abbandonano finalmente lo studio fotografico inseguiti dall'eco della minaccia "tanto ve li togliamo al computer i vostri
occhiali" e finalmente vanno a fare colazione.
Mother - Computer di bordo
- 12-01-00 |