Domenica 2
I neuroni si salutano malvolentieri e anche tra di noi c'è fiacca. Quello che è successo in questa tragica settimana, inoltre, pesa. Silenziosamente pesa. Lo studio durante questi giorni è stato ritinteggiato. L'odore di vernice dopo un po' di ore al chiuso non è proprio il massimo, inoltre metà della giornata sarà sciupata in dibattiti sui colori utilizzati. Fazioni: coloristi contro minimalisti dello spazio. Leader di corrente:
Gianni Condimix: "Mmmmm, con quel grigio scuola materna mi stai convincendo una cifra"
Max: "Fai una cosa Gianni su quella parete blu-stabilimento, ficcaci anche una bella insegna "da Gianni cocco e gelato fresco".
Una noia mortale.
Al tutto si aggiunge il fatto che Samuel avrebbe arbitrariamente (anzi ha) deciso di concedersi una vacanza in montagna avvisando chi più chi meno. Più i meno. E qui ci tocca lavorare con delle voci guida spesso copia incollate di qua e di là, con parole provvisorie, altre eccessivamente "sperimentali", altre non proprio a tempo, che non fanno certo decollare l'entusiasmo. Insomma una giornata del cazzo. In tutto questo registriamo la batteria del un brano reggae su battuta di sette quarti. Un brano dalle grandi potenzialità che si esprimeranno sicuramente meglio in un altro momento.
3 Gennaio
Oggi tocca alla batteria dell'ultimo brano in programma. Almeno di quelli fino ad ora messi a fuoco. C'è ancora uno strumentale (Boosta) e un fantomatico brano di cui si conosce per ora solo il ritornello, che Max dovrebbe mettere a punto. Oramai da settimane. Le classiche cose che vengono lasciate aperte fino all'ultima ora di session di registrazione.
In questi giorni Vicio molto diligentemente ha trascorso lunghe ore pomeridiane a ripassare e sciogliere le parti di basso di tutti i brani, in una stanzetta in fondo allo studio.
"Alba a quattro corsie" - titolo provvisorio - viene affrontata. Un beat portato completamente dai tamburi, con la cassa in quattro, della cui figurazione non siamo ancora completamente convinti. In capo a tre ore la parte di batteria viene strutturata, e come esperimento di coda il Ninja decide di frullare tamburi in un crescendo vorticoso che convince ed entusiasma tutti.
Mercoledì 5
A cura di vicio
Dov'è l'alieno?
Giorno designato per l’inizio delle registrazioni del basso.
Prima di raccontare il tutto, faccio un piccolo prologo.
Per me registrare un album in studio - a livello emotivo - è praticamente come dare un esame all’università: stesse nevrosi, stessi sintomi da “lingua felpata e pallato oculare” (per dirla alla Paolo Villaggio). Lecito chiedersi perché: è necessario da parte mia dare una spiegazione. Innanzitutto ciò che si registra su un disco rimane per sempre – quindi combinare qualche cazzata e non accorgersene significa che detto svarione rimarrà nelle tue orecchie, in quelle di figli nipoti e bisnipoti. Per sempre. Ogni volta che ascolti il tuo disco. E non è bello. Poi c’è il famoso “clima da studio”. Le registrazioni avvengono sempre in cospetto di: produttore del disco (C- Max Casacci, in questo caso), fonico e programmatore (Condimix & AleBavo), presumibilmente gli altri componenti della band e poi amici vari e avventori occasionali, che appena varcata la soglia di Casasonica entrano immediatamente a far parte della sezione “opinionisti”. Il che sta a dire più o meno che ognuno dice la sua su ciò che stai facendo. Tutti quanti, sottoscritto compreso, spesso nevrotici con evidenti tratti di sindrome da post metallaro e suscettibili come vecchie nobildonne.
Ah, dimenticavo: Casasonica è in pieno rifacimento, quindi non è raro essere nello studio principale a registrare, mentre qualcuno sta imbiancando pareti, trapanando, trivellando o passando l’aspirapolvere. Quindi dimentichiamoci il relax.
Dicevamo, mercoledì 5 e si inizia. La mattina la trascorriamo io e Condimix a preparare la situazione, cioè a sistemare bassi, amplificatori, microfoni e amenità varie. Decido di usare per la session un vecchio basso Music Man Sabre del 1988 - per la cronaca lo strumento che era solito usare Simon Gallup dei The Cure - e in un paio di occasioni un Music Man Sting Ray a 5 corde. Cruciale per il suono la decisione di usare il plettro su tutti i pezzi (meno uno, Speed Gasoline). Il binomio basso+plettro sposta immediatamente l’asse del suono su territori post-punk, senza però perdere d’occhio la groova: il bassista di Sly & The Family Stone usava il plettro….
Il primo pezzo scelto è L’Odore. Si parte tardi, dopo cena (pomeriggio occupato a sistemare dei file sul computer), e alle 3 am il pezzo è quasi finito: grande energia e si sente subito la differenza con i suoni di basso usati in passato - meno sub-frequenze e più legnosità. Rimane qualche dubbio sul ritornello, ma ce ne andiamo a dormire, valutandoci tutti a pezzi. Io ho anche un po’ di febbre.
Giovedì 6
Appuntamento alle 12 e subito rifaccio il ritornello. Pezzo terminato, ma prima di chiuderlo si mettono a posto le imprecisioni lasciate qua e là con la tecnica chiamata “editing”. In poche parole si cancellano le note più sporche - o magari “non tanto a tempo” - sostituendole con quelle meglio eseguite. Operazione che necessita di una pazienza da decoratore di vaso Ming – da qui AleBavo, principale addetto all’editing, verrà soprannominato “il cinese”.
Al pomeriggio registro "Incomprensione e lacrime" – strofa e ritornello non danno particolari problemi, mentre lo special finale in 9/4 mi mette più alla prova, soprattutto causa alcune interessanti variazioni suggeritemi da Max. Comunque sia prima di cena riusciamo a chiuderlo. Nel ritornello tra l’altro fa capolino un distorsore Sans Amp, usato poi in buona parte dei pezzi. Dopo una bella mangiata/bevuta tutto prende un altro aspetto. Scelgo di incidere "Giorni a perdere" (il titolo provvisorio era "Frasi") e dopo un paio di prove il pezzo è pronto: forse uno dei momenti migliori del disco. Sfruttiamo le positive vibrations e prima di andare via registro le linee di basso portanti di "Alba a quattro corsie" (già "Solitudine"), cavalcata con cassa in quattro di quasi 8 minuti, composta da due parti molto differenti che si compenetrano una nell’altra creando praticamente una mini-suite progressive del XXI secolo. E intanto sono le 2.30 am. Dovete sapere che Casasonica come orari segue scrupolosamente i sani ritmi della natura. Di qualche altro continente.
Venerdì 7
La mattina vola via con l’editing di Solitudine. Al pomeriggio mi butto su "Corpo a corpo" (“Brrr-marajah”). Trattandosi di un ragga molto duro e veloce, con una linea di basso insistente sempre sulle stesse note, decidiamo di registrarlo a pattern (pezzo per pezzo), creando un effetto alla fine molto interessante, con glissati e effetti ritmici che si sovrappongono alla linea portante.
La sessione serale mi vede alle prese con "Angelo instabile" (Paturra bonsai), pezzo che mi impegna non poco: il groove in 12/8 è totale appannaggio del basso, con la batteria che invece prosegue seriale e inesorabile. Preziosi ennesimamente i consigli di Max, per chi non lo sapesse ottimo potenziale bassista con plettro.
Finito di registrare, passano a curiosare in Casasonica Jeffrey e Maury degli Eiffel 65. Niente paura, non siamo ad una svolta dj time. Sono tipi davvero simpatici e più di una volta ci siamo beccati in giro per concerti e serate. Un po’ di sanissimo cazzeggio, un po' di info incrociate fra microfoni da usare e barbatrucchi sui software e alle 3 ci trasferiamo in massa da Giancarlo/Murazzi per terminare la nottata tra danze e drinks.
Sabato 8
La sveglia non ammette baldorie e alle 12 sono di nuovo in studio, dove con AleBavo e Boosta decido di filtrare il basso di "Angelo instabile" con lo Sherman, un filtro analogico capace di snaturare nei modi più impensabili il suono originale. Lo suoniamo a metà io e il Boosta (uno che di manopole se ne intende) e il risultato è decisamente convincente!
Al pomeriggio è la volta di "Immobile", pezzo costruito proprio in questi giorni attorno a una vecchia melodia di Samuel: pezzo con forti influenze indie-rock e ritornello spaccatutto – per il basso ci sono poche difficoltà, ma la stanchezza inizia a farsi sentire e anche la cosa più semplice può diventare insidiosa: in questo caso la parte strumentale della canzone, che causa qualche battibecco tra me e Max.
Niente che non si possa risolvere serenamente brandendo un'asta del microfono o minacciando di tagliarsi le gomme.
Cena in solitudine e rientro in studio.
La sera affronto il pezzo più difficile dei tutto il disco, "L'inganno" ("Torero".... che cazzo di titoli riusciamo a tirare fuori durante le prime stesure). Il ritornello non mi crea particolari problemi, ma la strofa è complicata. Ed è proprio con questo giro di basso che inizia il pezzo. Da solo. Deve quindi essere perfetto. Da sottolineare: proprio per la strofa decidiamo con Max di usare delle corde lisce (le corde che si usavano negli anni 60 - tra gli altri vedi Paul McCartney), ma visto che per il ritornello avevo usato le altre corde, per fare più in fretta cambio solo le prime due, quelle che devo usare – per la prima volta uso un basso con due corde lisce e due zigrinate! Per ottenere un suono più stoppato, applichiamo del nastro isolante di carta sia in punta al manico, sia attorno al ponte (la zona dove vengono inserite le corde, in fondo al corpo dello strumento).
Insomma, un momento complicato. Arrivo alle 2.30 che ancora non sono riuscito ad ottenere il giusto feeling per la parte, per cui penso che sia decisamente meglio procrastinare tutto a lunedì. Domani infatti è domenica e decidiamo in buona pace di tutti di prenderci un giorno di vacanza.
Lunedì 10
La giornata di riposo è fondamentale. Il mattino sono fresco e motivato a chiudere Torero e infatti così è. Ma ci va tutta la mattinata per registrare queste incasinatissime 4 battute di una parte di basso semplice e ignorante. Le linee di basso più difficili. Al pomeriggio mi rilasso con l’atmosfera sognante di Incantevole, per il quale lascio ancora le corde lisce al basso. A chiudere la mia sessione di registrazione ho lasciato Speed Gasoline, unico pezzo in cui suono con le dita – è la tecnica con la quale ho quasi sempre registrato, per cui ci sono pochi problemi e finisco il tutto prima di cena. Rientrati in studio diamo un’ascoltata generale a tutti i pezzi registrati, coadiuvati dall’infallibile orecchio ritmico del Ninja, nel frattempo guarito da un’insidiosa influenza, e chiudiamo la sessione.
Vicio viene disattivato.
Vicio
continua...
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