14/01/2016 - RONCADE (TV) @ NEW AGE sold out
15/01/2016 - BOLOGNA @ ESTRAGON sold out
16/01/2016 - BOLOGNA @ ESTRAGON sold out
21/01/2016 - PERUGIA @ AFTERLIFE LIVE CLUBsold out
22/01/2016 - NAPOLI @ LA CASA DELLA MUSICA
23/01/2016 - COSENZA @ AUDUTORIUM POPOLARE
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29/01/2016 - FONTANETO D’AGOGNA (NO) @ PHENOMENONsold out
30/01/2016 - PORDENONE @ IL DEPOSITO sold out
04/02/2016 - ROMA @ SPAZIO NOVECENTO
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05/02/2016 - ROMA @ SPAZIO NOVECENTO
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12/02/2016 - RIMINI @ VELVET sold out
13/02/2016 - TANETO DI GATTATICO (RE) @ CIRCOLO FUORI ORARIOsold out
18/02/2016 - FIRENZE @ VIPER THEATRE sold out
19/02/2016 - FIRENZE @ VIPER THEATRE sold out
20/02/2016 - MARGHERA (VE) @ C.S. RIVOLTA sold out
22/02/2016 - MILANO @ FABRIQUE
24/02/2016 - MILANO @ FABRIQUE sold out
25/02/2016 - MILANO @ FABRIQUE sold out
27/02/2016 - SESTRI LEVANTE @ MEP DISCO sold out
28/02/2016 - NONANTOLA @ VOX sold out
05/03/2016 - CATANIA @ VECCHIA DOGANA sold out
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Cari terrestri
eccoci per il consueto appuntamento presidenziale di Capodanno.
Se me lo consentite, vorrei partire con l'augurio per un ventennale. 1996-2016, fate un po' voi il calcolo...
Sono 20 anni che questa band esiste, dai primi timidi tentativi compiuti da me e Samuel in una microscopica soffitta di Piazza Vittorio, diventata dopo pochi mesi uno squat subsonico - di lì a breve l'arrivo di Boosta, del suo amico Ninja, dell'amicodell'amico bassista e quindi di Vicio - ad oggi.
E in mezzo, di tutto. La realizzazione di qualcosa volato ben oltre l'immaginabile.
La nascita di una famiglia allargata a tanti impagabili collaboratori ed amici, oggi sempre più amici
Poi, un sacco di conquiste e inevitabili errori. Un tot di coraggio, molta forza, altrettante fragilità.
Ma in ogni caso una storia da raccontare. E che, soprattutto, continua in modo sempre imprevedibile.
E passiamo all'imprevedibile.
38 anni dopo il 1978, anno nel quale i Kiss decisero di sorprendere il mondo musicale con un album solista a testa, potremmo essere noi in questo 2016, prima di concentrarci sul prossimo ellepì, a sorprendere voi -che siete il nostro di mondo- con un tot di release personali.
Così chi sente di avere l'anima più pop, chi quella più sperimentale, chi lo vorrebbe più luminoso, chi più intimista, chi più spinto sul ritmo potrà esercitare la propria natura compositiva. E potrà essere divertente, ricreativo, interessante vedere quello che salterà fuori.
Una metodo per sconfiggere l'antigroove che si annida nella rigidità delle singole visioni di ogni band. D'altronde non è forse meglio la formula Kiss di quella Village People? (uno che fa l'indiano, l'altro il motociclista, il cow boy, il soldato…). Non è meglio mettersi alla prova "senza rete", per tornare più rilassati e concentrati su quello che sarà? Che comunque sia sarà, come sempre, uguale e diverso.
Ma parlando di antigroove. Come non fare il punto della situazione della battaglia tra noi terrestri e la malefica entità?
Come non tentare di carpirne l'arido disegno?
Il maledetto antigroove che giorno dopo giorno cospira per farti mollare il colpo. Alzando il livello della disillusione, sollevando il rumore di fondo della disattenzione,. Cospira nel tentativo di rendere inutili, lo sforzo, la cura, la dedizione, l'integrità dei tuoi sentimenti. E ogni giorno sibila che è meglio lasciare perdere, che non ne vale la pena, che c'è già chi ha metodi, relazioni e strumenti per passarti davanti, per decidere per te, c'è già chi ha lottizzato tutto il tuo spazio, c'è già un modulo per la realizzazione quelli che dovrebbero essere i tuoi sogni. Quindi evita strane idee e mettiti in fila.
Non farlo bene, quando l'approssimazione è più che sufficiente, non perderci del tempo, quando basta copia-incollare come fanno tutti, non studiare che oggi una Laurea è utile solo a chi ha un impiego garantito dalle parentele, non scrivere il tuo bel libro, non girare il tuo bel film, non provare a suonare, produrre, trasmettere musica migliore di quella richiesta, che tanto tutto cascherà nel vuoto. E nel migliore dei casi potrai ambire al ruolo del presuntuoso incompreso. Ma oggi ai "loser" non resta nemmeno più la chance di apparire saltuariamente "beautiful".
L'antigroove nei suoi più reconditi disegni, progetta il mondo al ribasso. Dove le capacità, l'intuizione lo slancio, la perseveranza, la sete di stupore che sono elementi difficilmente governabili, vengono sostituiti da rassegnazione, superficialità, omologazione, timore.
L'antigroove usa il suo linguaggio di seduzione. Per esempio, per dire banale dice "friendly", per dire idiota dice "up", per dire "è una merda invendibile" dice "molto cool". Il maledetto.
Tuttavia, cari terrestri, ci sono strumenti per combatterlo. Innanzitutto smascherarlo. E' vanesio l'antigroove, si spinzetta come un dannato. Se gli dici ti vedo, vedo che sei tu e che sei orribile, lui si vergogna e scappa.
Poi però per tenerlo alla larga e necessario coltivare uno stato di rivoluzione permanente. Non una rivoluzione astratta e ideologica. Un dosaggio quotidiano a bassa intensità. Fatto di imprevedibilità, del rifiuto di accontentarsi, fatto di azioni ingenue, coraggiose, visionarie, inspiegabilmente gratuite. E l'antigroove si terrà alla larga.
Ma parlando di rivoluzione e di musica. Sono nato negli anni'60 ho visto la musica giocare un ruolo centrale in tutte le rivoluzioni culturali di questio mezzo secolo. E mi ricordo ancora di quando era al centro di tutto. Quando chi suonava, trasmetteva, divulgava, fotografava, e perché no commercializzava musica, percepiva di avere un ruolo significativo nel proprio tempo. Quando la musica stessa era rivoluzionaria. Poi però ricordo anche di quando l'antigroove, poco più di un decennio fa, ha incominciato nella sua progressiva opera distruttiva, a declassarla al ruolo di edulcorato rumore di fondo.
Oggi si incontrano troppo spesso persone che per mestiere selezionano o trasmettono attraverso i media brani ai quali non si appassionano, uffici stampa che scrivono cose nelle quali non credono, professionisti del settore che selezionano e divulgano musica che non amano nemmeno un po'. Ecco cosa produce l'antigroove. Il lievito madre dell'insoddisfazione. Spacciata per realizzazione.
Per questi e altri innumerevoli motivi (ovviamente anche ben più seri) vi auguro in questo 2016 di sentirvi -nelle modalità e nella misura che più vi si confanno - rivoluzionari, come segno incontrovertibile della vostra natura di terrestri.
Il vostro Presi Max che vi vuole bene e vi benedice nel nome del groove, del flow e del beat. Amen.
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