Finalmente ci siamo. Torniamo nella nostra città ad affrontare la sfida più intensa. Se è vero che suonare in città chiave come Roma o Milano può lanciare o compromettere, a seconda dell'esito le sorti di un tour, data l'altissima percentuale di addetti, giornalisti, radio e redazioni presenti, è altrettanto vero che Torino è sempre la tappa emotivamente più difficile. Difficile perché non esistono pareggi possibili. La città non ti regalerà mai nulla di ciò che non meriti. Difficile perché è la tua città e pretende di potersi riconoscere in te ora che la tua immagine arriva riflessa di sponda dalle grandi radio e dalle televisioni musicali nazionali. Ti attende per verificare più che per celebrare con aspettativa che è diffidenza ed affetto allo stesso tempo. Uno stato d'animo complesso che conosciamo perfettamente a cui probabilmente dobbiamo molto in materia di stabilità nel vorticoso mondo dell'effimero. Un giornalista musicale nostro concittadino commentando con lucidità le caratteristiche del nostro luogo di provenienza, paragonava ogni torinese espatriato al giocatore di pallavolo che in allenamento salta con i pesi alle caviglie per avere più elevazione nel momento dell'incontro. Una volta preso il largo ci si accorge che fuori è spesso tutto più semplice e a portata di mano.
Fatto sta che dopo una pausa di 36 ore circa ci troviamo per il sound-check. Le prevendite sono altissime. Si parla di ottomila biglietti già spariti e si vocifera di tutto esaurito. Incomincia il concerto di trilli telefonici seguiti dalla voce del tuo compagno di classe delle elementari pronto a ricordarti di quel compito in classe allungato di nascosto....e a domandarti accrediti. Saranno circa duecento a metà del pomeriggio. Per alimentare un po' la tensione abbiamo anche deciso di registrare la data. Durante il pomeriggio riceviamo la visita del giovanissimo Alex un bambino africano piuttosto malato adottato da una famiglia torinese. Alex ci porta un barattolo di nutella in regalo e rimane con noi sul palco durante il check, scattando polaroid e provando tutti gli strumenti.
Per le registrazioni abbiamo deciso di affidarci al buon Marco Capaccioni che allestisce una regia a bordo palco con quattro Tascam DA 78 per un totale di 32 tracce.
Presente durante il sound-check anche Rachid (il rapper marocchino di Gente Tranquilla), invitato per la data torinese anche in funzione delle registrazioni. La prospettiva di esordire sul palco con una band davanti a diecimila persone lo emoziona quanto basta. Arrivano anche i Krisma, immancabili per l'occasione. Fa il suo ingresso trionfale anche Ferruccio Casacci con un pugno di uomini e di telecamere pronti a testimoniare l'evento.
Terminato il sound-check per la sala e per le registrazioni lasciamo il palco ai Sushi e decidiamo di adottare una celebre tattica detta "ciao a tutti ci si vede dopo" fuggendo in furgone verso casa di Samuel. Con una concentrazione così alta di amici genitori e parenti si rischia sempre di salire sul palco stremati dopo interminabili giri di saluti. Ivan questa sera ha deciso di trattarci alla grande e nell'ampio salotto con vista su tetti e mole mangiamo sushi e sashimi - takeway. Finestre aperte alla primavera e colonna sonora con Air e Mathmos. Compagnia tranquillissima con amiche rilassanti vestite per il concerto come per le grandi occasioni (ci sentiamo piuttosto onorati) e qualche fidanzata. C'è anche Rachid.
Ieri le edicole esponevano il tabellone pubblicitario di La Repubblica con il seguente titolo "Subsonica e Juventus squadre vincenti". Questa sera, non senza vivaci manifestazioni di ritrosia da parte dell'ala granata, regaleremo a Valerio Soave il nostro discografico (più bianconero di Metropolis di Friz Lang) una incorniciatura del cartellone stesso. Vedremo nei suoi occhi una soddisfazione maggiore di quella provata per un qualsiasi disco di platino.
Entriamo mentre incominciano i Sushi. Ci sembrano in ottima forma. Un nuovo cambio di organico ed una fisionomia molto compatta, con Otti che fa trasparire segnali di timidezza e di puro divertimento al tempo stesso. Saliamo in camerino e ci blindiamo dentro pronti ad ascoltare il sermone a squarciagola del Boosta deciso a caricarci il morale come un coach di Football americano. Si palesa anche il nostro amato ex bassista Pierfunk che ci regala - come ai vecchi tempi - perle di pura ansia. Risulta essere lui il più teso.
Luci spente, il boato. Ad occhi chiusi ripassi l'elenco delle persone che conosci presenti in sala: madre padre fratelli, amici, la gente che ti vuole bene comunque vada, le intelligenze musicali della città (non intellighenzia), ex compagni di band, le intelligenze non musicali di una città intelligente e tanti ragazzi che pretendono di essere travolti dalle emozioni. Incominciamo prudenti con la testa piena di questi pensieri, quasi tastando il terreno e a differenza di quanto succede altrove non sarà il pubblico a caricare noi. Capiamo subito il concetto e dopo i primi pezzi schiacciando l'acceleratore capottiamo il palastampa-grande. Anzi ILPALASTAMPAGRANDE perché in città spazi più grandi di così non ce ne sono. Complice una buona copertura audio con 40.000 watt, il sapiente mixaggio di Cipo, Camilla che con le luci da' il meglio di sè (marcata stretta per l'occasione dal light-designer Marco Pozzoli) e tutto lo staff tecnico attentissimo. Emozionante soprattutto sarà intravedere le lacrime negli occhi di molti spettatori e di qualche amico. Difficile da dimenticare.
Concerto al Palastampa di Torino
Qualche battibecco nei camerini tra Ninja e Max e una porta che sbatte sull'onda dell'adrenalina. Ma l'atmosfera è positiva e la soddisfazione è grande.
After-show ai docks con Boosta e Roger Rama in consolle, che suonano anche alcuni remix: Nuova Ossessione a cura di Panic Machine e Dentro i miei vuoti realizzato da Santos. Cristina Krisma manco a dirlo sta sul bancone del bar a fare da cubista.
Rimaniamo nel locale imballato di gente a farci festeggiare dagli amici e a firmare autografi avvolti da uno struscio senza vie d'uscita. Più tardi qualcuno avrà ancora la forza di trascinarsi da Giancarlo (nuova sede provvisoria sinistra/ponte) ai Murazzi. Ma la palma dell'after più bizzarro la strappa Marco Capaccioni. Recatosi in albergo dopo aver diligentemente smontato la regia entra e trova il portiere notturno ammanettato con fascette di plastica. Era appena stato rapinato e concitatissimo chiedeva di poter telefonare ad un suo collega, alla polizia a qualcuno, a chiunque! senza neanche dare tempo al fonico di liberargli i polsi. La scena assolutamente tragicomica si protrae per un po' tra le contorsioni del portiere schizzatissimo con cornetta e mani legate ed il flemmatico Marco che insiste nel volersi procurare coltello o forbici o quant'altro. Il tutto si protrarrà ancora per un paio d'ore buone in commissariato. Che vita avventurosa ci tocca fare talvolta.
CAMILLA
dall'enciclopedia "cose e persone che a qualcuno interessano e ad altri per nulla"
camilla: tecnico luci dei subsonica dal lontano 97. sesso all'incirca femminile. bresciana. impeccabile, brava e creativa nello svolgere il suo compito, risente, saltuariamente, di impercettibili sbalzi d'umore.
questo piccolo difetto crea, in sporadiche occasioni, alcuni imprevisti come: oggetti distrutti, risse che comportano rischi elevatissimi (specie quando lo scontro e' con la categoria dei "buttafuori"), accettazione della componente "cazzo cami,mi hai macchiato" e altre varie a seconda della situazione che si presenta.
mai monotona, predisposta all'allegria tranne nel periodo mensile "delicato", nel caso specifico 28 gg...
noi l'amiamo, lei forse.
riguardo la data fantasma di crema,
eravamo stati contattati da Silvia, sorella di Feiez, per una data intorno alla fine di maggio.
feiez era uno degli "elio e le storie tese", mori' circa due anni fa sul palco.
noi, non ci saremo perche'non piu'in tour.
Insieme a lei stiamo cercando una data piu'avanti nell'estate, come tutte le altre, se ci sara', la troverete nella sezione concerti del sito.
VIRUS
Un burlone informatico anonimo si sta divertendo a raccogliere gli indirizzi email inseriti in bacheca e spedirvi messaggi con virus. In particolare stanno circolando valanghe di allegati infetti dal I-Worm.Klez.e e Exploit.IFrame.FileDownload. Vi consiglio di avere sempre attivo un buon antivirus...
Ninja
Vicio capellone: vi consigliamo la sezione 'retrospettiva' delle foto.
Fortunatamente Vicenza non dista eccessivamente da Udine per cui riusciamo a dormire un po' più dei consueti "5 minuti-incubi inclusi". Comunque il sostantivo freschezza non fa parte oggi del dizionario subsonico. Sembriamo reduci da un anno di duro lavoro in miniera: c'è chi ha male alla schiena, chi alle ginocchia, chi alla testa - insomma, un trattato di anatomo-patologia. In effetti la stanchezza della tournèe inizia ad insinuarsi nelle nostre corrotte membra e forse il fatto che il concerto di questa sera sia il numero 32 a partire da febbraio può aiutare a capire la situazione.
Per rilassarci durante il viaggio guardiamo il divertente "Almost Famous" di Cameron Crowe. Per chi non lo conoscesse, è un film che narra l'ascesa di una rockband fittizia - gli Still Waters - degli anni'70, il tutto visto attraverso gli occhi di un quindicenne che li segue in tour per scriverne un articolo giornalistico. Da consigliare anche per i numerosi e precisi riferimenti musicali dell'epoca. Personaggi dialoghi e situazioni sono tanto verosimili quanto esilaranti. Arriviamo a Vicenza in anticipo sui tempi prestabiliti. Ci ambientiamo all'ampio padiglione posto all'interno della Fiera in cui suoneremo questa sera, un gigantesco hangar con soffitto corretto acusticamente da una serie di strisce di carta ignifuga. Essendo domenica, Boosta, Ivan, Ninja e Vicio si riuniscono nel furgone parcheggiato nel cortile per ascoltare alla radio gli ultimi scampoli delle partite di calcio. E' inutile stare a raccontare il putiferio che si innesca quando la Juventus vince segnando contro il Piacenza al 90esimo minuto. I granata scatenano una tempesta di vessazioni ai danni dell'occhialuto batterista colpevole di eccessi di gongolamento. Tra le altre cose oggi dobbiamo fronteggiare un problemino niente male: il nostro fidato fonico di palco è barricato in albergo con 40 di febbre. Tra le cause possibili un'otite fulminante o le conseguenze di alcune vistose punture di ragno. Verrà sostituito dal proprietario dell'impianto. Il gioviale barbuto e corpulento big-Talu.
L'Obelix del nostro tour se la cava più che egregiamente. Anche se Vicio farfuglia @#$*^^*gbbbiiniCUFFIE!! durante tutto il check. Ma nessuno lo capisce. Ceniamo in una trattoria a base di prelibatezze locali assolutamente no-global e ritorniamo alla Fiera. Pur essendo domenica il padiglione è pieno da cima a fondo e totalizziamo 2300 presenze. Lo show scorre anche questa sera impeccabile e ci fa piacere osservare Talu che, sciolta la tensione iniziale (sguardo attento come un gufo), balla entusiasta dietro la consolle di palco. Forse ci sarebbe da dire qualcosa sul tocco da boscaiolo con cu Vicio affronta Ain't No Sunshine, ma il bassista porta dalla sua argomentazioni di problemi di ascolto già citati. Il post-concerto ci vede ciondolare stancamente all'interno della gigantesca sala, ormai senza un joule di energia in corpo. I ragazzi del posto ci comunicano che a Vicenza di domenica dopo l'una non troveremo neanche una birra. A quel punto l'hotel e la sua calda doccia saranno il desiderio comune di tutta la ballotta.
Concerto a Vicenza - 2300
L'AFTERSHOW DOPO IL PALASTAMPA SI TERRA' AI DOCKS HOME IN VIA VALPRATO 58. VENITE CON IL BIGLIETTO E NON AVRETE NESSUN PROBLEMA ALL'INGRESSO. Vi preghiamo anche di diffondere in bacheca ogniqualvolta si ripresenti la domanda. Grazie un bel po'. Gireranno i dischi Boosta e Roger Rama e si ascolteranno remix inediti dei Subsonica.
Bologna - tutta la manifestazione è stata penalizzata da questa normativa sul controllo del volume. Non smetteremo mai di lamentarci ogniqualvolta terremo un concerto di fronte ai funzionari comunali che con l'apparecchio per la misurazione dei decibel anzichè salvaguardare la salute, rovinano la festa a tutti.
La cover eseguita nel nuovo concerto è Ain't no sunshine di Bill Withers. Noi ci siamo ispirati alla rilettura fatta dal giamaicano Horace Andy (collaboratore tra l'altro dei MAssive Attack).
Daniele Galliano: è un grandissimo pittore. Noi gli siamo affezionati in particolar modo perchè ha ambientato un suo periodo pittorico nelle notti torinesi. Murazzi compresi. La nostra prima uscita pubblica l'abbiamo fatta sonorizzando una sua mostra.to
Per BIANCA: è tutto vero tranne che Cipo ha l'orecchio di vetro, non l'occhio.
Per BARBY: il singolo è All over dei Motel Connection. Per i locali di Torino ti consigliamo la sezione torinogroova del sito.
Sabato 20 aprile. Il calendario ci dovrebbe raccontare di sole, temperatura mite e rondini in cielo, ma qualcuno oggi non è d'accordo. Buona parte del tragitto verso Mortegliano scorre sotto un cielo nero che ci bombarda di pioggia e chili di grandine, il tutto avvolto in uno scenario che ricorda la Groenlandia in pieno gennaio. A riscaldare gli animi in furgone ci pensa una serie di ulteriori remix di Nuova Ossessione, questa volta realizzati da Panic Machine in pura chiave techno. I nostri piedi battono a tempo della cassa in quattro. Un ulteriore elemento di svago ci viene fornito da Cipo: durante una delle ennesime pause autogrill il nostro attento fonico fa notare la presenza sugli scaffali della videocassetta di "A Hard Day's Night", pellicola datata 1965 che vede l'esordio dei Beatles sul grande schermo. Non ci lasciamo scappare la ghiotta occasione e pronta scatta la proiezione. Beh, definire bello questo film è parola grossa, ma i Fab Four anche se in bianco nero e con trama zero esercitano un discreto fascino sul Boosta inizia già a prefigurarsi in giacca e cravatta con limousine in attesa. Non facciamo neanche in tempo a terminare la visione che è ora di scendere. Siamo arrivati al tendone sperso nei prati di Mortegliano, sede di Festintenda. La scenografia sarà ridotta a causa della pendenza del tendone.E bisognerà dislocare le casse con disposizione un po' Y ma alla fine otteniamo una buona quadra. La serata si dimostra un successo su tutti i fronti. 3000 persone con biglietto alla mano acquistato sul posto -non c'era prevendita- e 1000 decise a sfondare i cancelli per non dover tollerare ancora la coda imbottigliata dall'unica cassa. I cancelli verranno aperti dai nostri tour manager a concerto appena iniziato per evitare che qualcuno si faccia male con buona pace dello sbigliettamento. Offriamo noi per mille. Tiriamo fuori lo smalto delle migliori occasioni e ne scaturisce un'esibizione da annoverare tra le più groovose del tour. E'una sensazione quasi impalpabile questo fantomatico groove, ma il relax elastico con cui affrontiamo ritmi e melodie questa sera è una ottima esemplificazione. Decidiamo sul momento di inserire Preso Blu al posto di Ieri che il Friuli aveva già ascoltato durante lo show di Pordenone. Scesi dal palco salutiamo le tantissime persone rimaste ad attenderci sotto il palco, tra cui l'amico Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti - maximum respect. Poi ci apprestiamo a seguire alla spicciolata il Boosta nella sua dj-night in un locale poco distante dall'improbabile nome "Una rotonda sul verde"(!), che non è nient'altro che una grande birreria con una consolle e un ridottissimo spazio per ballare. Ci adeguiamo all'alcolica tradizione locale e viviamo fino all'ultimo i battiti house dell'azzeccata selezione del Boosta. Usciamo dal posto che si inizia a intravedere un barlume di alba e ci avviamo verso l'hotel distante una trentina di km. Ne facciamo appena una manciata che pronti incappiamo in un blocco di polizia che ferma il nostro furgone e una macchinata di senegalesi. Questi ultimi chiedendo delucidazioni vengono tenuti a bada con spiegazioni del tipo "io piccolo capo-lui piccolo capo-lui laggiù graaande capo chiedere a lui". Invece al nostro amato Arrazzo viene fatta la fatidica prova del palloncino: noi titubanti-lui dà grande prova di rettitudine umana e supera in scioltezza il test. Gli agenti piuttosto increduli buttano ancora un occhio all'interno del furgone e poi si avviano mestamente verso la loro macchina. Giunti in hotel scambiamo ancora due chiacchiere con l'anziano portiere di notte che parla una lingua praticamente incomprensibile e come vampiri ci ritiriamo nelle camere con il sole nel cielo, non senza prima esserci esibiti in qualche passo break-dance direttamente schiena sul bancone. Ogni volta che il tipo si voltava per prendere una chiave(con la rapidità di un era geologica) qualcuno saltava in piedi sul banco per esibirsi in vivaci evoluzioni. Tra le risate trattenute a stento da tutti.
Concerto a Mortegliano - 4000
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