Spesso ci si lamenta che i concerti degli artisti più noti al grande pubblico
tocchino solo le grandi città, tralasciando i centri più piccoli - e questo a
volte può anche essere vero: motivazioni che vanno dalla disponibilità di spazi,
alla disponibilità di mezzi economici e a molteplici altri fattori ne sono la
causa.
Castagnole Lanze è la classica eccezione che conferma la regola.
Grazie all'intraprendenza di un gruppetto di giovani, negli anni '60 si
iniziò ad organizzare una festa patronale che a poco negli anni si trasformò in
evento musicale: è così che da quattordici anni a questa parte, questo piccolo
paese sperduto tra Langhe e Monferrato è teatro del Festival della canzone
d'impegno, o meglio del Festival "Contro".
Da allora sul palco si sono
avvicendati praticamente tutti i più grandi nomi della musica italiana d'autore
e rock. Addirittura anni fa suonò persino James Brown!
Il programma 2005
prevede,oltre ai Subs, Nomadi, Vecchioni, Afterhours, Banda Osiris e Gang.
Uno di quei giovani organizzatori degli anni 60 - adesso un signore sulla
cinquantina - è Lorenzo Abate, mente creativa della manifestazione e macellaio
di Castagnole - un'esplosione di entusiasmo su tutti i fronti. Sua piacevole
consuetudine, per esempio, è quella di invitare a cena a casa sua gli artisti,
prima dell'esibizione, mettendo in tavola salumi di qualità spettacolare e
piatti di carne da applauso.
All'interno della nostra combriccola il clima
non è particolarmente esplosivo - un po' ci si porta dietro gli strascichi delle
vacanze da poco terminate, un po' iniziano a farsi sentire gli oltre trenta
concerti suonati da maggio ad ora. Come se non bastasse Max è ridotto ai minimi
termini da una specie di virus influenzale che lo ha rivoltato come un calzino e
al momento della partenza è ancora febbricitante e di colorito giallo -
canarino.
In compenso la biondissima Kasey è ancora graditissima ospite
della nostra truppa e si fa grasse risate a sentire qualcuno (top secret chi)
che, volendo sottolineare la bella giornata di sole, se ne esce con una frase
del tipo "today the time is beautiful". Tenchiuverigrazie e via.
Il Festival Contro 2005, si tiene esattamente nella piazza centrale di Castagnole e fa effetto vedere il nostro grande palco immerso in uno scenario di vita quotidiana di paese, tra negozi, gente che fa la spesa e persone affacciate ai balconi delle case circostanti. Tutti più che avvezzi al tipo di situazione. Facciamo un soundcheck ridotto, anche per permettere a Max di riposare un po'di più prima del concerto, viste le sue condizioni febbrili e per la prima volta non ceniamo a casa del signor Abate, ma all'interno della nostra area catering per guadagnare tempo.
Dopo cena, veniamo raggiunti da una corpulenta figura in mountain bike, con tanto di tenuta da ciclista e sudore a profusione: fatto strano? Sì, dal momento che tale figura trattasi di Mada, tastierista degli Africa Unite e forse l'ultima persona che ti immagineresti in fuseaux da bici. Il nostro amico è reduce da svariati chilometri di pedalate in mezzo alle colline, dopo aver assistito allo show degli Afterhours il giorno prima e aver passato la notte sul posto, giusto per smaltire qualche eccesso post - festa. E' proprio Madasky stesso a officiare il nostro consueto brindisi e l'umore generale prende decisamente una piega differente da quello pomeridiano: la piazza gremita fino all'ultimo millimetro (ci verranno poi riferite più di 4000 presenze!) ci dà la carica necessaria per suonare con intensità, con poche sbavature e divertendoci come matti.
Beh, forse non proprio tutti - Max suona tutto il concerto con brividi (il bomber addosso a fine agosto non era una scelta di look…), nausea ai limiti dello sbocco e sudore che cola a litri. Comunque maximum respect al presidente, che si esprime ugualmente in una performance implacabile. Il responso a fine serata è unanime: il miglior concerto subsonico dell'estate.
tutte le domande che riguardano i concerti (biglietti, prevendite, orari, trasporti, ...) potete inoltrarle a info@indipendente.com
Di sicuro lì ne sanno più di noi
IL CONCERTO SALTATO PER PIOGGIA A BRESCIA SARÀ RECUPERATO QUESTA SERA (28-08)
Il biglietto acquistato per ieri vale oggi. I numeri di telefono per informazioni sono quello della radio 030-45670 e quello dell'ufficio organizzativo della festa 030-3364978
sveglia a più riprese, con remake di sonno pomeridiano.
Il dj set di ieri, innaffiato di birre e non meglio identificati drink azzurri, con spettacolare generosità dai ragazzi della festa, ha lasciato i suoi segni.
I più arzilli organizzano una visione dvd di "Fracchia la belva umana" nella stanza d'albergo, gli altri ronfano.
Usciamo dall'hotel decisi ad ignorare le condizioni del tempo. La strategia propiziatoria oggi consiste nel fare finta di nulla, non dare cenni di preoccupazione, non dare soddisfazione al cielo così inclemente.
Torniamo sul luogo della festa, già in parte sbaraccata (ieri avrebbe dovuto
essere l'ultima serata) e saliamo sul palco per il check. Suoniamo brani diversi
rispetto al solito, giusto per rinfrescare la memoria.
Proviamo di fronte ad
alcuni volontari della festa, dreadlocks, tatuaggi, cani, ci sono alcuni ragazzi
di colore presi bene che vengono ad informarsi sul nome del gruppo, c'è anche
una sparuta comitiva di cinque o sei ragazzi/e vestiti in rosa, tipo dolce e
gabbana o altro, quasi intimoriti dall'ambiente circostante che se ne stanno
tutti vicini vicini in mezzo all' enorme spazio vuoto circondati da pozzanghere
e residui e rottami di precedenti serate. Fanno quasi tenerezza. C'è un bel
clima questo pomeriggio. Sentiamo che non pioverà.
Dopo di noi risalgono i
Cinemavolta per il loro check. Sarà il quartetto bresciano ad aprire il concerto
riscuotendo applausi, in parte dovuti alla presenza del pubblico di casa, in
parte alla compattezza e all'incisività di riff e linee melodiche.
Suonano
di fronte ad almeno duemila persone.
Finito il loro set ci prepariamo a salire, ma gli organizzatori ci chiedono di attendere, sta arrivando ancora molta gente. In realtà l'interrogativo era proprio questo, quanti sarebbero ritornati? Quanti di quelli scoraggiati dal maltempo di ieri avranno saputo del concerto rimandato? Alla fine lo spazio sarà pieno. Non ci saranno le diecimila persone previste per un Sabato senza pioggia ma a occhio almeno cinque/seimila teste spiccano.
Suoniamo un buon concerto, stimolati dal fatto di sapere che una buona parte del pubblico non ha mai visto un nostro live. La gente sostiene scaldandosi progressivamente. Finisce con un Samuel scagliato sulle transenne a cantare addosso alle prime file e Max fulminato dalla febbre sulla via del ritorno a Torino
dopo una dozzina di giorni di pausa ci ritroviamo valigie alla mano pronti a ripartire.
Stasera suoniamo a Brescia, per la chiusura della festa di radio onda d'urto.
Le previsioni meteo sono pessime. Confidando nella buona sorte che solitamente ci accompagna partiamo.
Anzi
- Samuel: mi sono dimenticato di prendere i dischi al beach che poi Martedì mi servono e...
- Ivan: miiiiiii ma dove la tieni la testa, che siamo anche già in ritardo e ogni ogni volta....madooooo.
Questo dei dischi sarà un particolare non trascurabile per l'esito della giornata.
Con noi c'è anche Kasey Lansdale, la figlia del brillante e celebre scrittore texano. In realtà non è molto chiaro a nessuno di noi come sia giunta a Torino, come abbia deciso di trascorrere qui alcune giornate prima di raggiungere il padre in visita a Roma e soprattutto come sia finita a cantare su alcune basi del Boosta.
Partiamo sotto un cielo ethernit e arriviamo sul posto in due ore e mezza.
Questa è una data di sostegno, suoneremo senza compenso, solo per le spese tecniche. A causa della complessità della struttura, della presenza di una quarantina di tecnici, del noleggio di molti materiali audiovisivi, sono comunque spese non indifferenti. I ragazzi della radio contano molto nel concerto Subsonico per risollevare un bilancio messo un po' in crisi dalle troppe giornate di freddo e pioggia che hanno infastidito l'edizione 2005. Effettuiamo il check e lasciamo spazio ai Cinemavolta, ottima band bresciana prodotta recentemente in Casasonica. I Cinemavolta apriranno il nostro concerto.
Appena iniziate le prove arrivano le prime gocce di pioggia. Incominciano le telefonate all'aeroporto per sondare la situazione, che pare promettere nulla di buono. Infatti dopo trenta minuti arriva un forte temporale che ci costringerà addirittura ad abbassare la copertura. La cosa più preoccupante è il vento che dirige le gocce in direzione del palco rendendo a tutti gli effetti piuttosto vana la protezione. Piove, spiove, piove,spiove.
Ad un certo punto avremo però modo di distrarci e di smettere di cercare aperture tra le nuvole: è arrivato da Milano il regista Maki Gherzi con un pre-montato del video di Incantevole. Non vogliamo anticiparvi nulla, vi diremo solo che è ambientato in una città europea durante la sua distruzione.
Ceniamo tenendo costantemente d'occhio il tempo. Ad in certo punto la situazione sembra in via di miglioramento, ci sono ancora gocce che cadono sempre di stravento, ma a Milano il temporalone è passato e ora piove verso Verona.
Quindi......Ci cambiamo per salire, fuori c'è molta gente già piuttosto fradicia che staziona di fronte al palco con gli ombrelli aperti. Ci sono frequenti consultazioni anche con i ragazzi della radio, e quando sembra che possiamo partire a alzare la copertura (anche se le gocce non hanno mai smesso) per il set dei Cinemavolta la pioggia riprende a battere più forte soffiata sempre in direzione palco.
I ragazzi della radio e Mirco sono a quel punto decisi a rinunciare.
Non sappiamo davvero che dire e soprattutto non sappiamo come e cosa dire
alla gente che è rimasta pazientemente sotto l'acqua in attesa del concerto.
Quando Samuel salta sù..."hey raghi ma io ho le valigie dei dischi, perché non
proponiamo a tutti dei restare a ballare, improvvisiamo un dj set tutti
insieme e domani con le previsioni più favorevoli facciamo il concerto?".
Ci
sembra l'unica soluzione possibile, e tutto sommato tranne per chi si è fatto
molti chilometri e avrà problemi a ritornare il giorno successivo, anche una
buona proposta: un doppio appuntamento subsonico lungo tutto il week-end.
Spiegarlo ai ragazzi non sarà facile.
Il responsabile di Onda d'urto che per primo prende il microfono sarà accolto da grida di delusione e disappunto, Samuel che raccoglierà il microfono subito dopo ribadendo peraltro le stesse cose, solo annunciando il dj set con un po' di enfasi trasformerà il mugugno dei noooo in un più promettente siiiiiiì. In effetti sotto il tendone c'è una gran bella atmosfera, giriamo dischi e firmiamo autografi contemporaneamente, ad un certo punto l'intasamento di fogli, borse, cappellini, volantini, pacchetti di sigarette da firmare è così caotico, e il tasso di vodka così a livello di guardia che finiamo per firmare spesso uno imitando l'altro. L'ultimo disco verrà suonato più de tre ore dopo l'inizio.
Tutto sommato siamo riusciti a trasformare la delusione in una gran bella festa. Speriamo in bene per domani.
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