ovvero Ninja. Non ne ero a conoscenza solo io (del concerto per la comunità di don Gallo a Frrascaro), diciamo che ne parlavamo mentre in furgone probabilmente dormivi con gli occhi aperti disegnati sulle palpebre e il pilota automatico inserito sul "ah-a sì-sì ah-a". Non fare l'infamone.
innanzitutto grazie per i vostri messaggi di commento ai concerti che ci sono sempre assai utili.
Marta, non sappiamo quasi mai per tempo quando andranno in onda le interviste che facciamo. Quando le varie tv si prendono la briga di comunicarle alla Mescal che a volte si prende la briga di comunicarlo a noi, lo scriviamo sul sito.Grazie un bel po' per aver smesso di pigiare forsennatamente su invio nella speranza di essere notata. In genere si sortisce l'effetto contrario.
Mario Casacci (quello del tenente Sheridan) non è parente del nostro.
Per Pizzio: comprendiamo la natura delle tue preoccupazioni, così come il tono assolutamente inoffensivo degli argomenti che sottoponi. Questa sera suoneremo in una comunità di recupero per le tossico-dipendenze. Non è una comunità qualsiasi e recentemente ha subito dei danni.Suoneremo senza compensi che non siano la copertura delle spese di tecnici e impianto. Alcuni tecnici lavoreranno anche gratis. Non ti stiamo sottoponendo un piatto di buonismo fumante, solo pensiamo che sia già di pe sè una risposta. Dopodichè non ci sembra che "Sole Silenzioso" sia un brano meno impegnato di " Preso Blu" a meno che tu non sia prevenuto nei confronti dell'elettronica da club. Pensiamo che il numero sempre maggiore (e in realtà il dato più significativo è la costanza cn la quale le persone ritornano ai nostri concerti)di gente sia più attribuibile agli anni passati a suonare sul palco che non alla presenza o meno di sonorità dance (e non è per forza sinonimo di commerciale)in Amorematico. Comunque la risposta è niente stadi a 40 Euro.
28/9: un Sabato sera che solo Samuel e Ivan riescono ad affrontare fino a tarda ora. Incrociano Max mentre molla il colpo verso le 3 uscendo dal corridoio del Centralino.
Le cronache narreranno addirittura di una rissa verso le quattro del mattino tra quel gentiluomo del nostro road-arrazzo e una signorina, peraltro piuttosto agguerrita, nella quale il nostro avrebbe addirittura avuto la peggio. Il tutto ai Murazzi, roba da pubblicità del bacardibreezer. Comunque, tutti abbastanza provati dalla settimana appena trascorsa ci ritroviamo in piazza per partire.
"Opeeeeen up your eeeeeeeyeeeeeesss ... oooopenupyoureeeeyeeee, cantano i cold-play mentre ci godiamo lo spettacolo di una pallone rosso che tramonta sull'orizzonte padano. Dalle parti di Alessandria la val Padana non fa nemmeno troppo schifo. Anziché fabbrichette e capannoni multicolor, lo sguardo accarezza filari di alberi e colline stagliate in rilievo da una leggera nebbiolina ad effetto.
Ivan perso nei suoi pensieri tira dritto fino a Novi Ligure, per poi esplodere in un concitato monologo di vibrante autocritica. "Miiiinchia checccccogliooone, ma che cogl-miiiiiiiiche coglioooomiiicoglionecoglionecogliooone".
Che poi quando un siciliano pronuncia la gli (di aglio ad esempio o di coglione appunto) è sempre spettacolo di avvitamento logopedistico.
Dopo una scrupolosa manovra detta "gps-psichedelico", riusciamo a raggiungere Frascaro.
A Frascaro c'è una comunità dedita al recupero delle tossico-dipendenze. Una quindicina i ragazzi ospiti che vivono praticamente in base a principi di autogestione. La comunità è stata fondata da don Gallo ed è dotata di uno spazio con un palco in cui poter fare concerti. Presumiamo che in tutta la zona lo spazio sia uno dei pochi posti strutturati per i concerti o gli spettacoli in genere. Mirco, il tour-manager che ha raggiunto la comunità a mezzogiorno, ci racconta di come per i ragazzi il concerto di stasera sia evento attesissimo, per la preparazione del quale hanno lavorato per giorni. Rimangono tutti molto stupiti nel veder arrivare il grosso camion e tutta la attrezzatura, che insieme agli strumenti, vi è contenuta. Ma essendo ancora impegnati in un tour serrato non possiamo fare altrimenti. I tecnici come al solito non si risparmiano e montano quanti più elementi scenografici possibili nonostante le dimensioni ridotte del capannone.
Il concerto di questa sera è benefit. Verranno pagate solo le spese tecniche e neanche tutte poiché alcuni di loro rinunceranno addirittura al compenso. Cena. Concerto. Anzi, no, bisogna aspettare. Aspettare perché i Carabinieri hanno chiuso l'accesso al paese per prevenire una eccessiva affluenza. Solo che l'hanno fatto alle 22 lasciando a piedi un sacco di gente che avrà da camminare un bel po' per raggiungere il luogo. Anzi alcuni proprio torneranno indietro senza nemmeno arrivarci al concerto. Il pubblico fischia e rumoreggia. E' domenica, sono quasi le undici e molti domani mattina devono andare al lavoro. Finalmente ci danno l'ok e con il via arriva anche don Gallo. Per molti è il prete dei no-global, lui si definisce un prete da strada e invita i ragazzi a vivere, ballare, divertirsi, senza mai smettere di pensare. Dice che glielo abbiamo detto noi e che è un nostro messaggio. Puntualizza anche di scopare usando la testa e quindi il preservativo. Un grande. E alla grande viene applaudito dalle oltre mille persone presenti. Tocca a noi. Iniziamo piuttosto male. La chitarra ha un problema di contatto e il suono, solitamente vellutato e ricco di sustain della gibson, ricorda più lo scatarro di un tabagista. Anche i primi pezzi della scaletta sono piuttosto fiacchi. Stanchezza, ascolti ancora da mettere a punto, piccole magagne. Meglio la seconda parte. Decisamente meglio il finale. A fine serata i saluti, le strette di mano e gli abbracci con i ragazzi della comunità varranno più di qualsiasi compenso. Uno dei ragazzi che per tutto il giorno a continuato a chiederci "ma siete di Torino? ma è vero che siete di Torino?" mentre stiamo partendo con il furgone ora ci domanda... "andate a Torino?' ci sarebbe da rispondergli "sì, ci ti facciamo un tatuaggio promemoria?" ma il suo sguardo è malinconico e ci raccomanda..."allora salutatemela".
Concerto a Frascaro
E' molto bella la strada che attraversa l'entroterra del Molise fino all'imbocco dell'autostrada adriatica. Colline laghi boschi, Rachid apprezza e domanda "cos'e' Tuscana qui?". Gli viene fornito qualche rudimento di geografia italiana.
Siamo nelle marche, una zona caldissima per i concerti dei gruppi come noi After, Marlene e via dicendo. Se ne fanno tanti, davanti a tanta gente che si diverte un bel po'. Fa sempre piacere sapere che stai andando a suonare nelle Marche. E poi ti trattano sempre un gran bene. Anche questo giro non farà eccezione. Arriviamo sul luogo del concerto, una sorta di capannone con svariati problemi di acustica, effettuiamo il sound-check confidando nel potere fonoassorbente dei corpi degli spettatori, perché il locale vuoto rimbomba che metà basta. Andiamo a cena e veniamo raggiunti da Andrea di Girolamo, giornalista e curatore di un interessante progetto chiamato "Loser, myreligion". In pratica si tratta di una serie di complilation scaricabili gratuitamente da tiscali in cui artisti e band si dilettano ora in cover di altri artisti e band (italiane) ora in collaborazioni realizzate spedendo materiale in mp3. Si chiacchiera della terza edizione nella quale gli ascoltatori potranno inviare alcuni file-audio che saranno utilizzati dai musicisti per il confezionamento di brani veri e propri. Interessante, no?
E' quasi ora di iniziare. Parte il cd dei "Gatto ciliegia contro il grande freddo". Si tratta sempre del mini album "it is" che contiene tra l'altro versioni stralunate della sigla del telefilm "attenti a quei due" e di un brano di Murolo. Un disco imperdibile per le orecchie quiete di chi sente forte il legame con la propria zona d'origine: la via lattea. Sigla, la nostra, che pure quella non scherza "plin - localizazione dei canali - plin plon - canale destro plin plin plon plin - canale sinistro........" e concerto. Un bel concerto, di fronte ad un pubblico che basta guardarlo nella foto per capire. Capire che finirà a tuffi dal palco. A 'sto giro pure il presidente giusto giusto dopo l'intervento "sull'ipocrisia della guerra che si sta preparando" molla la chitarra con l'eco inserito in mano a Raffa (il back-liner), gli urla RE 7+ e si butta anche lui. Uniche note negative della serata, alcune anomalie tecniche dovute all'umidità della serata precedente che penalizzeranno i microfoni del nostro cantante. Un'oretta buona di autografi sul posto per poi venire trasportati da amici della zona in un disco-pub di Recanati dove saremo trattati da autentici principini. Il luogo i questione è il "c'era una volta in America" e ad aspettarci ci sarà una bottiglia da tre litri di champagne con la quale proseguire nei festeggiamenti del compleanno di messer Boosta. A proposito auguri Boosta.
Concerto a Macerata
Dopo una 48 ore di stanze d'albergo risaliamo sul furgone a respirare la salubre aria dell'autostrada. Destinazione Campobasso, la Washington del Molise. Prima di arrivare al capoluogo, veniamo raggiunti da una telefonata che ci preannuncia una piccola difficoltà tecnica. Tra il palco e le prime file del pubblico ci sarà una distanza di circa 30 metri. Tipo concerti dei Beatles negli stadi. Un pacco insomma, oltre alla distanza e alle inferriate verremo separati dal pubblico anche da un fossato. Praticamente ci mancano solo coccodrilli e ponte levatoio. Pare che il comune abbia deciso di non mettere a repentaglio il prato del campo da calcio del Campobasso. Squadra che peraltro non esiste più. Forse sindaco e assessori avevano in mente di organizzarci una scapoli ammogliati per il week-end. Comunque qualche intoppo organizzativo fa restare i nostri tecnici senza cena e noi senza sound-check. Considerando che probabilmente per i ragazzi di Campobasso un concerto in città deve essere un evento abbastanza insolito, troviamo tutti gli stimoli necessari. Anche a dimenticarci del freddo, del freddo umido e maiale che ci paralizza le mani. E la gente sugli spalti forse più infreddolita di noi merita davvero tutto quello che non risparmiamo in termini di energia sul palco. Sono lontani ma si fanno sentire agitando le braccia gridando e ballando sugli spalti di cemento.
Fine serata all'insegna del vinile in un club (il Target) che nonostante il nome pseudo-pubblicitaristico, si rivela luogo assai poco patinato e molto animato. Un po' esuberante forse la figura del vocalist-divertentista che viene ad un certo punto rilevato dall'ottimo Rachid, ma apprezzabile la crew dei dj residenti. Noi da parte nostra (che oramai da 48 ore ininterrotte brindiamo alla salute del Ninja) ci riduciamo abbastanza ai minimi termini vuotando bottiglie di rhum alla salute del neo-festeggiato Boosta. Neo festeggiato che ci regala un'ora e mezza di selezioni unza-unza sulle quali muoversi disarticolati....e insomma avete capito.
Concerto a Selva Piana di Campobasso
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