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SUBSONICA 23/09/14 11:42

#unanaveinunaforesta

Cari Terrestri il dado è tratto e questo è il frutto di un anno di lavoro fatto insieme.

Oggi è anche il giorno del nuovo videoclip di "Di domenica" girato da Luca Merli.


La musica speriamo l'abbiate già nelle orecchie, queste sono solo parole che raccontano e accompagnano durante il viaggio nella foresta.

SUBSONICA

“UNA NAVE IN UNA FORESTA”

Foresta: vasta zona non antropizzata dove la vegetazione naturale,
costituita soprattutto da alberi ad alto fusto,
cresce e si diffonde spontaneamente.
(Wikipedia)

Nel dialetto piemontese la traduzione di "una barca nel bosco" è il modo scherzoso per definire una cosa fuori contesto.

Con "Una nave in una foresta" i SUBSONICA, rendono un po' più maestoso il concetto, ricollegandosi al brano-manifesto: "non identificato", già presente nel primo album.

Del resto estraneità, senso di non appartenenza sono sentimenti, oggi più che mai, diffusi anche tra chi non vuole o non potrebbe comunque salpare in cerca di altri orizzonti.

La foresta che è un luogo nel quale ci si ritrova per esplorare o perché ci si è persi, è un chiaro riferimento al nostro tempo. Una foresta di stati d'animo, sguardi, smarrimenti, storie di ordinaria sopravvivenza, di speranza, di volontà di reagire e lottare. Ma anche disincanti, auto indulgenze e feroci malinconie.

I personaggi di questa foresta sono: innamorati che sfidano inquietudini e incertezze, licantropi di periferia, giovani a cui è stata cancellata le linea d'orizzonte del futuro che non smettono di cercare la propria direzione, vecchie automobili in attesa di un riscatto, anoressiche di fronte a uno specchio, peccatori della domenica che giocano una mano col destino.

E alla fine l'album confluisce nell'ultimo sogno, quello di fronte al quale non possiamo permetterci di fuggire: la salvaguardia del nostro ambiente naturale.
Nel timore che senza la condivisione di questo sogno collettivo, nemmeno la nostra "casa" potrà sopravvivere.

Questo settimo album non è stato scritto in una foresta, ma nella consueta solitaria casa di campagna ai margini del bosco nell'arco di sei mesi. Per poi passare allo studio Andromeda, nel cuore del colorato e chiassoso quartiere Vanchiglia di Torino.

Le musiche sono state scritte interamente dai SUBSONICA, i testi come sempre divisi tra Max e Samuel (con supervisione "neutrale" dell'amico e poeta Luca Ragagnin). Arrangiamento e produzione sempre a cura dei SUBSONICA

L'album è stato registrato da Max Casacci e da Gianni Condina nello studio Andromeda, ed è stato successivamente mixato al Bach studio di Milano, da Celeste Frigo e dalla band.

La copertina e alcune enigmatiche foto interne, sono tratte dalle opere dei torinesi Mad Vision.

L'art direction e il disegno grafico sono stati curati da Marco Rainò per Brh+.

L'unico ospite presente nell'album è l'artista Michelangelo Pistoletto.

LE CANZONI

1. Una nave in una foresta
2. Tra le labbra
3. Lazzaro
4. Attacca il Panico
5. Di domenica
6. I cerchi degli alberi
7. Specchio
8. Ritmo Abarth
9. Licantropia
10. Il Terzo Paradiso

Una nave in una foresta
Ci sono tutti i SUBSONICA in questo brano. C'è la pulsazione dell'elettronica, quella più attuale e visionaria ma poi la canzone cattura lo spazio ed è uno spazio asimmetrico, che tende ad annullare qualsiasi confine.
Il testo è uno sguardo all'indietro lucido, disincantato. Che però in qualche modo punta al futuro.

Tra le labbra
E' una sorta di preghiera che resta sospesa, come sottolinea il titolo. Una preghiera inespressa, masticata nell'attesa per qualche cosa di cruciale: un'approvazione, la conferma di un sentimento, l'esito di un esame, un referto. Quando non si può fare altro che aspettare e non si sa se sia preferibile accelerare il tempo o desiderare di fermarlo completamente. Anche in questo brano scricchiolano le barriere tra generi e strumenti e mondi sonori.

Lazzaro
E' il brano con il quale i SUBSONICA hanno scelto di presentarsi a tre anni di distanza dal precedente "Eden", quasi a volere riportare indietro il calendario al suono delle origini. Un punto d'appoggio solido per muovere il primo passo all'interno di questo nuovo e articolato viaggio sonoro.
Non c'è una vocazione biblica, ma attingendo alla cultura religiosa e quindi a un immaginario ampiamente condiviso, si possono utilizzare figure che sintetizzano perfettamente concetti complessi.
Lazzaro è l'equilibrio tra tenebre e luce: il risveglio, la resurrezione. "Alzati e cammina" non è correttamente la frase rivolta al morto risvegliato nel Vangelo, ma nella cultura popolare è a lui che viene associata questa esortazione. Ed è quanto basta per una canzone. La consapevolezza di dover attingere unicamente alle proprie capacità, la necessità di dover creare in proprio le motivazioni e le prospettive per affrontare quotidianamente la "foresta", rappresentano uno stato d'animo molto comune. Una reazione necessariamente individuale, non per questo individualista.

Attacca il Panico
E’ un brano di febbricitante resistenza, che parla di panico, di paure profonde e della sensazione di non avere appigli. Del poter contare solo su se stessi e sulla propria determinazione a combattere, in un'epoca e in un mondo nei quali la perdita di identità sembra un fenomeno inarrestabile.
C'è dentro tutta la riconoscibilità della band nel ritmo e nella base line frenetica, che sembra uscire da un vinile anni '90.

Di domenica
La domenica talvolta è un limbo: una terra neutrale nella quale regole, ruoli, promesse, giuramenti vengono momentaneamente sospesi. Un luogo sensuale e leggero, nel quale riprendere in mano il proprio destino con quieto coraggio. Almeno fino all'indomani.
E' una ballata che volteggiando tra velenosi synth anni'80, voci deduttive e arpeggi di chitarra senza età, parla di cambiamenti. E di come si possano considerare tali solo quando ci lasciano davvero smarriti.

I cerchi degli alberi
Il 9 novembre 2013, in un quotidiano il titolo "Piovono satelliti" introduceva la notizia dell'impatto previsto, contro l'atmosfera, del satellite Goce, e di tutti i rischi ad esso correlati. I Satelliti che fino a ieri simboleggiavano un lato positivo, esplorativo, delle conquiste tecnologiche, oggi si trasformano in minaccia globale senza confini e senza possibilità di protezione. Come le centrali nucleari, come l'inquinamento, come il surriscaldamento del Pianeta, come i veleni presenti in quello che mangiamo e beviamo.
Questo è lo scenario di fronte al quale prendono forma i nostri progetti, prendono la rincorsa slanci e storie d'amore. E questo è il caso di una storia che, traendo forza da simboli naturali senza tempo, cerca il suo ritaglio di eternità in una cornice vorticosamente minacciosa.
Le spirali di sintetizzatore che introducono il brano dichiarano da subito l'anima profondamente elettronica di questa canzone.

Specchio
Il titolo alternativo potrebbe essere "non si esce vivi dagli anni zero".
Da un lato è un disco-funk ubriaco e oscillante, che non nasconde certe simpatie per analoghi esperimenti del Bowie berlinese anni'70. In un'atmosfera peraltro adatta a descrivere certe figure alla deriva, piuttosto caratteristiche del decennio passato.
Dall'altro digitando in rete alcune parole chiave mentre il testo stava prendendo forma "specchio, precipizio, anima, gola", Max e Samuel si sono trovati a sorpresa, dentro alcuni blog a contatto con testimonianze lucidissime e toccanti di ex anoressiche che dissuadevano le proprie coetanee dal rischio delle prime pratiche. L'occasione di poter approfondire un argomento così delicato ha spinto i Subsonica a non cancellare il testo a causa dell’inaspettato sotto testo, ma ad impegnarsi ad affrontare l'argomento in contesti e con modalità ancora da progettare.

Ritmo Abarth
A distanza di un isolato dalla studio di registrazione, c'è parcheggiata una Ritmo Abarth nera. Sempre e sempre nello stesso posto. Con il bloccasterzo serrato a prevenire improbabilissimi furti. Una presenza quotidiana che ha finito per ispirare curiosità prima e un brano poi. Una canzone nella quale la macchina vintage si rivolge disperatamente al suo proprietario nel tentativo di risvegliare la passione di un'epoca lontana nella quale marmitte, adesivi sportivi e pianali erano quanto di meglio un essere umano potesse desiderare. Soprattutto il sabato sera. E' un brano ritmicamente intenso, ma animato da uno spirito leggero.

Licantropia
Irrequietudine notturna, nostalgie feroci, una foresta suburbana da attraversare di corsa per sentirsi parte del buio: l'anima notturna dei SUBSONICA, già espressa in molte precedenti canzoni, trova in questa "Licantropia" una sua forma essenziale.

Il Terzo Paradiso
Scrivono i Subsonica:
"Michelangelo Pistoletto è uno dei protagonisti dell'arte contemporanea più riconosciuti e influenti del panorama internazionale. Ci ha telefonato mentre eravamo tutti insieme al lavoro nella casa vicino al bosco, per coinvolgerci in una iniziativa legata al "Terzo Paradiso": la sua opera planetaria, il lavoro più "partecipativo" che un artista potesse concepire. Lo abbiamo incontrato ed è stato un incontro estremamente piacevole e stimolante. Ci siamo immersi in questa suggestione e abbiamo deciso addirittura di dedicare al Terzo Paradiso un brano che includesse anche la testimonianza diretta dell'artista, attraverso la sua voce. Michelangelo si è messo in gioco, non senza qualche iniziale timore nei confronti del microfono, e il brano è cresciuto in un confronto costante tra noi e lui.
Il Terzo Paradiso tratta della necessità di unire il primo, ovvero quello dello stretto legame uomo natura, al Secondo Paradiso : quello della emancipazione tecnologica con tutti i rischi che oggi comporta per la salute del nostro habitat. E di giungere alla sintesi simboleggiata dal terzo cerchio aggiunto al simbolo dell'infinito, per il quale tutti siamo chiamati a unire la consapevolezza e le nostre capacità di esseri tecnologici per entrare in un nuova relazione di sintonia con la natura, l'ambiente e il futuro del nostro pianeta. C'è qualcosa di più urgente e suggestivo da sognare, oggi?
La prima parte del brano parla dei rischi e della necessità di non mancare questo appuntamento con la Storia. La parte finale è un dialogo con le persone di domani, quelle che potrebbero essere i nostri figli.
Ed è la parte che non a caso chiude questo settimo disco”.

#unanaveinunaforesta lo trovi su iTunes GooglePlay Amazon Spotify


COMMENTI

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Mauro1970 20/11/14 16:25

Ma solo io ho recepito una metafora nella canzone Ritmo Abarth??? Leggo che "E' un brano ritmicamente intenso, ma animato da uno spirito leggero" e che è ispirato da una ritmo parcheggiata nei pressi dello studio dei Subs. Ok, l'ispirazione ci sta, ma davvero la canzone è così leggera e narra ironicamente "solo" dell'auto che tenta di risvegliare la passione nel suo proprietario?? Il ritmo (scusate il gioco di parole), il pathos della canzone a me suggeriscono molto altro, una metafora, immagino una persona disperata che sta facendo di tutto per riconquistarne un'altra. Spirito leggero??? A me sembra soffertissima, mi sale l'adrenalina e l'emotività a 10000 quando sento sta canzone!!! Sono l'unico che l'ha recepita così?


Talula 28/09/14 18:31

Album arrivato oltremanica, sono in estasi SubsOnica come sempre.
Il mio è l'ennesimo Grazie che ricevete ma...GRAZIE

Adesso si che mi sento lontana e nostalgica


Medea 27/09/14 21:41

Album difficile. Vi auguro verrà capito.
Una Nave in una Foresta e I cerchi degli alberi sono le due canzoni perfette delle 10 tracce.


Ornella87 27/09/14 14:32

Buon Compleanno Boosta! augurissimi!


pengyou 26/09/14 23:26

Bellissimo disco raghi!!


lore. 26/09/14 21:17

complimenti e grazie, come ha scritto Ninja nei ringraziamenti "per averci creduto ancora una volta".


lalla88_siena 25/09/14 19:53

Vi siete superati con questo CAPOLAVORO di CD!!! E ieri rivedervi tutti insieme è stato come sempre bellissimo e emozionante!!!!!!!!!!!!!!!! Ora conto alla rovescia per la doppietta Bologna Firenze!


PRESOBLU46 24/09/14 20:05

Ce l 'ho nel sangue il deodorante d'America
E' in ogni strada e copre ogni discarica!!

una delle ultime VERE eccellenze Italiana!!!!

ma che disco avete fatto???????
anche se non siete riusciti a bissare microchip
emozionale..ahahahahahahahahahahah
com
e
sempre another planet..

grazie


-[GiuliaNord]- 24/09/14 15:08

Mi date forza, tanta forza. Le vostre parole sanno sempre dove andare a "sbattere".
UnaNaveInUnaForesta mi piace, molto. Mi rimandate ai suoni vecchi che qui siete riusciti a riadattare "all'Oggi"(non so se mi sono spiegata :P ). E lo avete fatto splendidamente.
Bel lavoro ragazzi, vi sono grata di questo CD.


p.s. per favore non fate più i concerti al Palalottomatica.


extraterrestre 24/09/14 11:59

Una nave in una foresta è un album magnifico. Spiegatemi cosa avete di così magico per scrivere capolavori come questi. Brividi a palla. Che la groova sia sempre con voi, nei secoli dei secoli.


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