Ci svegliamo in aperta campagna tra cinguettii e
quiete assolata. Durante il rientro notturno in camper qualche ubriacone ha
smanettato sul g.p.s. rendendolo muto. C’è bisogno dell’ingegnere ninja e del
manuale di istruzioni.
- Ivan “Ok , adesso và, parla……noooo miiii in
Inglese”
- Boosta “eddai che almeno fai u po’ di
pratica”
- “miiii, ma proprio a Trani devo imparare a parlare parlare
in Inglese, nooo
- Ninja, dai ti prego rimettilo a posto, ……e voi
di notte mettetevi le mani in culo anziché toccare il g.p.s. ”
- tipa del
g.p.s.- “prepararsi a girare a destra
- Ivan “grande ce l’hai fatta…”
tipa
del g.p.s. “tra ottanta yarde”
- Ivan “Yarrrdeeeeee??? E mo quanto cazzo sono
lunghe ‘ste yarde!!!!
- tipa del g.p.s. “dritti per tre miglia….”
- Ivan “oh
ma che siamo in un libro di Jack london???, rimettetelo a posto!!!!!Miiii ma le
mani ve le taglio la prossima volta!!!!! e poi le ficco dove so lo io
dove!!!
Mangiamo di fronte al porticciolo di Trani, anche se il pranzo verrà
più volte interrotto da interviste telefoniche lunghissime.
Max si ritrova anche preso in mezzo ad una riunione
telefonica per il festival Traffic
(torino free festival) discutendo con il giornalista Alberto Campo e gli altri
direttori artistici (Gargarone-Ammendolia) sulla possibilità di chiudere con
Aphex Twin la serata internazionale:
- "siamo un festival con i controcazzi e
Aphex Twin per quanto difficile è un bellissimo nome. E’ già piena il mondo di
baracconi di richiamo-megasponsor che si spacciano per festival e che poi tra
l’altro chiudono puntualmente in perdita. Dai che se entra anche lui, poi
con New Order e Throbbing Gristle abbiamo un cartellone artisticamente da paura
a ‘sto giro. Notizie da L.c.d. sound system?"
- Samuel "oh, una tipa mi ha fatto fare un’intervista
con un commento per ogni giorno della settimana...tipo della prossima settimana,
cioè hey ok ok allora oggi è martedì - prossimo - e avete
suonato a Firenze è andata bene? E hai voglia a cercare di cambiare discorso.
Certo che di pazzi ce ne sono."
Insomma alla fine è ora di buttare giù bocconi ormai freddi e
ripartire al volo, non senza prima avere fatto foto con i simpatici gestori del
ristorante - che erano al concerto e ci hanno fatto pure una accuratissima
recensione -. I gestori hanno anche amici i quali hanno amiche le
quali scattano mentre Ivan cristona nasale
”…èèèèètardiiiiiiiiiiiii!!”
Mentre
manovriamo con la tipa del g.p.s.
che si avvita su se stessa prontamente insultata da Ivan (riuscirà poi anche
a chiederele scusa!) sbagliamo strada e ci ritroviamo di fronte agli scogli.
Arriva una macchina con ragazzine e mamma e macchina foto. “Noooosignora non
posso farglieli scendere èèèèèètardiiiiii dobbiamo andareeeeepoi mi cazziano sempre
a mmmme lo capisce, sì ho capito è per sua figlia è solo un attimo lo so lo
so - senta facciamo così lei ci porta vicino all’autostrada che qui con
miglia e yarde non si capisce niente e io glieli faccio scendere, ok?
E quindi scattiamo con
mamma e fanciulle e partiamo in ritardo. E arriviamo coerenti con le più
gettonate scuole di pensiero riguardanti i più elementari principi
causa-effetto-spazio-tempo, in ritardo.
Vicino al palazzezzo, cioè
proprio di fianco c’è un luna park, con la pista per go- kart. Fortunatamente ce
ne dimenticheremo.
Effettuiamo il check in una struttura enormemente vuota e
quindi molto rimbombante. Cena leggera, preparazione, un minimo di fiato e gli
esercizi di streching che oramai abbiamo imparato essere quelli indispensabili
per non risvegliarsi la mattina dopo piegati come passeggini Chicco.
Un normale e sensato criterio di amministrazione energie, ci
suggerirebbe applicando una metafora calcistica a cercare un risultato di
parità. Domani ci aspetta Napoli (Caserta) con già seimila persone in
prevendita, e poi un giorno appena di pasusa e Roma (la più importante secondo i
soliti criteri legati ai luoghi che poi finiscono per fare opinione) e poi
Firenze, una piazza calda ma anche piena di tignusia.
E invece dopo una
partenza un po’ bloccata (dobbiamo fare un attimo la tara dell’acustica
regolandoci al volo i livelli di cuffia) che ci innervosisce sblocchiamo il
concerto tirando giù una badilata di energia mai vista. Uno di quei concerti dei
Subsonica che se ti sposti è meglio. Il pubblico reagisce in modo incredibile,
ballando pogando scagliandosi per aria gli uni con gli altri salendo sulle
spalle (qualcuno forse si fracassa pure malamente), insomma mancano solo le
piramidi umane. Dietro il palco i tecnici ci accolgono con un sorriso
compiaciuto divertito e soddisfatto. La migliore data del tour , il pubblico più
caloroso (e a competere con i Baresi ce ne vuole).
Per il fine serata l’amico
Molecola (già tecnico di Gazzè e dei Tiro mancino) suggerisce il Wake up. C’è la
serata di Umberto Palazzo, una vecchia conoscenza, e pare ci sia, per la gioia
di Boosta, Vicio e Cipo una tribute band dei Kiss (i Kiss this), con tanto di
maschere. Ci andiamo e ci divertiamo pure un bel po’.
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