Partiamo da Mestre e viaggiamo fino a Roma via Padova-Bologna-Firenze.
Ceniamo a Trastevere e ripartiamo il giorno successivo.
In viaggio aggiorniamo il diario, facciamo scorpacciate di film, c'è chi
sonnecchia.
Durante l'ultimo tratto di percorso riascoltiamo la
registrazione del concerto di Ferra d'Alpago. Ci rendiamo conto che il
livello è notevolmente migliorato rispetto ai tour precedenti. Prendiamo
singolarmente appunti per mettere a posto alcuni dettagli.
A Verona prima di ripartire ci siamo fermati di fronte alle vetrine di un
negozio di musica.
Samuel è uscito con una telecaster, Max dopo aver fino
all'ultimo valutato l'acquisto di un basso hofner esce con una micro chitarra
acustica ideale per il song-writing in qualsiasi situazione. Boosta che proprio
non può essere da meno esce con una tastierina usb che collega subito al suo
computer e all'impianto nel camper. Operazione che talvolta ripete eseguendo in
viaggio alcuni set live di techno.
Benevento ci attende con un articolo in
prima pagina del Sarno, quotidiano locale. Il concerto è gratuito, una
situazione che ci aggrada particolarmente. Un paio di noi sono particolarmente
incriccati tra schiena e gambe, ci informiamo sulla possibilità di poter trovare
per loro un massaggiatore. Ci pensa Ivan che annuncia con tono preoccupante un
"tutto risolto vi porto io". Finiremo in un centro benessere dove verremo,
spogliati con asciugamano in vita, sottoposti a massaggi rilassanti con tanto di
creme e pomate al sapore di frutta esotuica. Praticamente il tipo di luoghi dove
finiscono le signore a farsi palpeggiare la cellulite e nella versione
degenerata i calciatori a farsi cogliere in fallo con le telecamere. Risultato,
acciacchi invariati ma nuvola essenza profumata.
La cucina viene allestita nel cortile del liceo che si affaccia alla piazza del concerto. Siamo un po' frullati ma dovremmo avere ancora una buona dose di energia a disposizione. La dosiamo saggiamente puntando sul groove per tutta la prima parte del concerto e spingendo di più nella seconda metà.
La piazza è calorosissima, ci sono ragazzi venuti da Napoli, Bari, Caserta e Roma. Oltre ovviamente ai Beneventani.
Ad un certo punto sul mare di teste e braccia svetta un segnale stradale di divieto di sosta che qualcuno probabilmente ha deciso di rimuovere prima di parcheggiare, forse per eliminare prove e rimorsi. Spunta un simulacro della montatura ochhiali del Ninja issato su un'asta alta un metro e mezzo, in seguito pure un pallone, che verrà palleggiato su "Preso blu".
Insomma un concerto di piazza avvolto da un'atmosfera gioiosa e rilassata. Una bella atmosfera. Finiremo la serata al centro occupato autogestito "Depistaggio". Alcuni occupanti si erano messi in contatto con noi proponendo una festa per il dopo concerto. Optiamo per la versione non ufficiale. Storie di pasta. birra raggamuffin, chiacchiere e basket. Il luogo è bello e lo spazio estivo ampio, ottima realtà per Benevento.
Il portiere notturno dell'albergo dichiara seriamente di essere un vampiro.
Quindi non avrà problemi a controllare il camper durante la notte poiché veglierà senza alcun problema. Molto pallido, slanciato asciutto, compìto e signorile, ci presenta le sue scuse per non interessarsi in modo sufficientemente approfondito alla nostra musica. Lui è musicalmete piuttosto gotico. Al gesto di cornuto di mano di Vicio che lanciando un ammiccamento eclama un grossolano "yeeeah death meeetal fratello!!", lui opporrà un garbato "ah dunque, lei conosce?"
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