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SUBSONICA 04/05/12 08:54

Concerto a Torino (26-04-2012)

Concerto a Torino - Palaolimpico - 10.000 persone

Il concerto a Torino è sempre qualcosa di unico e sfuggente ad ogni tentativo di controllo emotivo. I Subsonica non sono esattamente una band alle prime armi, nell'arco di pochi mesi hanno messo i piedi su palchi sparsi fra europa e stati uniti suonando in totale davanti a centinaia di migliaia di persone. Ma quando si torna a Torino è sempre tutta un'altra storia. Per me è stato così fin dai tempi dei concertini alle feste in prima liceo.

Ma procediamo con ordine.

La mia giornata torinese inizia come sempre all'orario diversamente rockandroll delle 7.30. La missione iniziale è sempre complessa e non priva di insidie: scagliare giù dal letto i due piccolini, vestirli, mangiarli e portarli a scuola in un tempo inferiore ai 60 minuti. Sembra tutto liscio ma improvvisamente, Houston, si presenta un problema gigante: è finito il quaderno a righe di prima elementare e non si può fare senza. Convoco d'urgenza l'unità di crisi nel mio cervello ed elaboro la strategia di uscita: accompagno i bimbi, mi lancio alla ricerca di una cartoleria, recupero il prezioso oggetto e lo consegno nelle mani della gentile bidella. Quando si dice, 'vita da rockstar', e non in un giorno qualunque ma proprio in quello del concertone a Torino.

 

Torno a casa e inizia la compilazione della lista accrediti. Non una normale lista accrediti ma LA lista accrediti. L'operazione, che normalmente richiede pochi minuti, per il concerto di Torino esige la massima concentrazione: si tratta di sezionare sms, mail, uozzappate, scaipate (ahah che bizzarri questi termini da ggiovane) alla ricerca delle conferme dei miei ospiti. Infatti mando alla nostra maipiùsenza Silvia 4 versioni successive e diverse, ottenendo sempre come risposta 'ok perfetto'. Santa donna!


Oggi devo andare al palazzetto un po' prima degli altri. Quindi verso le 15 parto. Mantengo il mio regime di understatement e mi avvio, col 52 prima e il 5 dopo, verso via Filadelfia. Ho deciso di fare dei cambiamenti piuttosto delicati al mio setup, quello della seconda e più ampia parte dello show, concedetemi una piccola parentesi tecnica perchè si tratta di una vera e propria operazione a cuore aperto. Ultimamente ho suonato con parecchia elettronica attaccata alla batteria acustica. Tipo cassa sempre triggerata e rullante a seconda dei pezzi. Ma questa storia, per una serie di motivi sui quali non mi dilungo, finisce oggi: ritorno al suono acustico di tutta la batteria. Operazione questa da mettere a punto con attenzione e certamente un po' azzardata dato che normalmente in un tour di 5 date in una settimana i suoni non si cambiano mai. Ma tutto andrà liscio con grande entusiasmo del nostro storico fonico Cipo e dei miei soci musicisti e cantanti.


Durante il soundcheck non può mancare il mio amico Luca Deorsola, costruttore di entrambe le batterie sul palco. Fa un certo effetto per lui vedere uno dei suoi primi strumenti usciti dal laboratorio nel 95 quando la sua avventura era appena iniziata, accanto a uno degli ultimi modelli di un marchio, Drumsund, ormai affermato a livello mondiale. Con quella batteria verde avevo registrato il demo dei Subsonica e, nella sessione successiva, il primo album. Ed è quella che ha fatto il tour '97/'98. Storia.


Ci arriva dall'ufficio stampa della Juve la richiesta di quattro accrediti a nome Antonio Conte. Personalmente mi fa molto piacere anche se mi sembra molto strano che il Mister venga stasera perchè i miei contatti col mondo bianconero smentiscono. Questo solo per dire che il motto dell'immancable brindisi inaugurale ad effetto sarà, in perfetto stile torinese: "se arrivi secondo di te non si ricorda nessuno".


Il concerto. E' incredibile l'intensità con cui si vivono queste due ore abbondanti. Il livello base con band sul palco e pubblico sotto che applaude si trasfigura in una sorta di cerimonia emotiva con diecimila persone intimamente collegate. Fra le quali ci sono quelle che popolano la tua quotidianità, i tuoi amici, le persone con cui lavori. Mancano, per motivi di salute, mia mamma e mio papà per la prima volta in un concerto qui a casa, mi dispiace tanto.
L'esperienza accumulata ci permette di suonare bene, in modo potente ma controllato. Quella che mi stupisce davvero è la performance di Samuel. Il ragazzo è in splendida forma da quando è diventato un fottuto Mohammed ti spacco il culo Bruce Lee della vita sana. Salta come un grilo, corre tipo Mennea (ora che ha i radiomicrofoni) e canta alla grande.


Del '96 non c'è solo la batteria, ma anche la camicia azzurra stile officina che avevo comprato con Pierfunk in una bancarella vicino al Locale di Roma dove tenemmo uno dei nostri primissimi concerti fuori dai confini piemontesi. Quella volta in cui Samuel per raggiungere la città eterna imboccò la Torino Savona. Guardate che roba.




Dopo il concerto mi fa molto piacere salutare Gabriele Ferraris, promotore di una iniziativa che ci riempe di orgoglio, quella di far scrivere a quindici prestigiosi scrittori/autori torinesi un racconto ispirato a un nostro brano. Oggi duecento copie saranno polverizzate al banchetto, l'uscita ufficiale è prevista il 12 maggio in allegato a La Stampa e in libreria. Gli editoriali di Gabriele sono letture impagabili da queste parti, pensate che mio figlio omonimo l'altro giorno giocando a marimonticittà, non so come lo chiamate voi, con la G nella categoria 'miti', piuttosto che Giove o Giasone, ha messo Gabriele Ferraris.

Giusto il tempo di salutare gli LNRipley, i miei soci della musica veloce con cui condividero il palco nel mese di Maggio, che mi ritrovo con 35 chili di bimbo addormentato in braccio a farmi 200 metri fino alla macchina. Wow. E domani si parte per Bologna.

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