...e la vita che cambia.
Qualche precisazione. I titolisti sono sempre abituati a fare macelleria di tutto ciò che assomiglia ad un pensiero anche solo minimamente articolato. A volte anche i giornalisti, ma non certo Federico Fiume che ha condotto bene un'intervista sapendo di volere andare decisamente lontano dalle solite formule.
Precisazioni dicevamo. I "dischi che cambiano la vita" in realtà erano intesi come ambizione da recuperare. Non solo in quanto Subsonica, ma in quanto generazione musicale. La musica ha avuto e in qualche misura ha ancora questa grossa possibilità, ma sembra che oggi non ci si creda più di tanto. Senza voler scomodare l'enciclopedia, album di gruppi come c.c.c.p. casino royale, alma megretta, marlene kunz, csi, 99 posse, e mille altri anche meno celebrati, nei loro momenti più ispirati hanno cambiato la vita di molti. Ancora oggi, almeno a giudicare dai demo che piovono su casasonica, un Manuel Agnelli, influenza pesantemente l'immaginario di tanti ragazzi anche solo per il fatto che magari pensando agli after incominciano a suonare, credendoci. Noi abbiamo certamente fatto in diversi momenti la nostra parte. Almeno dando retta al termometro dei demo.
Allo stato attuale però, mi pare che in ambito indie, come anche a più alti livelli di visibilità, ci si rapporti all' album come ad una fase fisiologica della vita di una band. In modo quasi rassegnato. si fa un disco , che poi ci saranno recensioni, concerti...e così via. Prima di pendercela con spazi che ,mancano, con radio , giornali e televisioni che parlano una lingua sconosciuta dovremmo forse chiederci se proprio dalla ambizione di segnare il proprio tempo con la musica, non converrebbe ripartire. Tutti, e sia chiaro, noi inclusi
Per quanto riguarda hard core, nell'intervista era, nell'accezione più street, inteso come grado d'intensità e scarsa propensione alle vie di mezzo. Punk è stato aggiunto in modo un po' forzato, anche se tutto sommato (a me i- pur bravi-green day fanno venire l'orchite tanto per intenderci, anche se poi il punk era un'altra cosa..c'ero...correva l'anno....) sempre di semplice attitudine e non per forza di codice sonoro, si tratta.
Vabbè, ho capito, ho fatto la figura dello spaccone senza affatto volerlo.
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