....domanda "ma cos'è quel pezzo telfilm italiano tipo cioè anni 70 fammi capire......"
risposta "sempre fare cisti al diario di bordo"
......... Aspettatevi pezzi che non abbiamo mai suonato dal vivo, ad es. Giungla nord. E un tributo a Ennio Morricone. E su quel tributo, alcune elaborazioni di immagini tratte dai film di Elio Petri. Uno dei più grandi maestri del cinema italiano. Ineguagliabile sotto l'aspetto formale (il più bel film italiano stilisticamente parlando a nostro modesto parere resta "la decima vittima") e lucidissimo nei suoi attacchi al potere istituzionale. "Todo Modo", impietoso sguardo sulla casta politica democristiana (assai utile per chi al momento si lascia andare a patetici revisionismi) e "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto", forse la più grande interpretazione di Gianmaria Volontè nei panni di un commissario di polizia che diventa funzionario politico ed omicida dichiarato al tempo stesso, fanno scalpore. Questi film costano allo scomodo Elio Petri, un isolamento palese. Preoccupava il suo essere affilato nelle tematiche e allo stesso tempo l'essere cinematograficamente molto al di sopra del semplice film di denuncia da un lato. Straniva la sua estetica da cane sciolto non aderente ai dettami post-sessantotto con retoriche annesse, dall'altro. Insomma un vero maestro italiano a cui abbiamo voluto tributare un omaggio subsonico. Un paio d'ore di spettacolo da finire tutti sudati sopra e sotto il palco. Che altro v'aspettavate?
innanzi tutto grazie per i commenti relativi ai concerti buoni o negativi che siano, quando sono sinceri e non scritti semplicemente per attirare attenzione, sono sempre molto graditi.
volevo semplicemente comunicare che non sempre riuscirò a rispondere alle numerose mail che ricevo. Quindi, leggere leggo ma due ore al giorno(diciamo notte) fra leggere e rispondere diventano un lusso che non riesco a concedermi. Insomma, non vi intignusite se non sempre rispondo.
no, non suoneremo come subsonica alla turin marathon ma ci saranno dei gruppi in piazza san Carlo questa sera. Di sicuro sarà una buona occasione per riascoltare Cristina Donà che duetterà con Samuel sul brano "TRIATHLON". Ci saranno anche i Mambassa. Spiacenti ma ci sfugge l'elenco completo dei gruppi.
L'articolo di Gabriele Ferraris, quello sulla Stampa relativo alla data di Torino, va letto come un articolo di costume (costume e società è infatti la sezione) che tende a presentare più l'aspetto sociologico che non quello musicale. E' da leggere con un po' di attenzione, non soffermandosi solo sul titolo.
Che cosa dire che non sia già ampiamente stato riportato nei diari di bordo dei precedenti concerti in città. Che se ne fanno tanti e ogni volta è uno in più ma ogni volta è la stessa roba.
Un'emozione con la quale ti svegli al mattino, sapendo che ritroverai voci perdute nella memoria ... "ciao pronto sono Matteo della quarta ipsilon, sì abbiamo giocato a calcio insieme in paio di volte, cioè sì non proprio insieme tipo che io ero in panchina ... senti ... com'è? alla grande vero? eeeh ho visto sul giornale del concerto ... bravo bravo ... senti mi chiedevo non è che avanzano dei bigliet...".
È così felice di ritrovare amici dimenticati, altri che continui francamente a chiederti chi cazzo siano ... pensi anche a come ti vestirai. Già, perché in un settore riservato ci saranno anche intere foto di famiglia lì a guardarti e ad emozionarsi. Non c'è niente da fare a Torino suoni sempre un po' pensando a famiglie e amici rispuntati dal nulla e anche a musicisti con cui hai suonato da piccolo. Ti senti osservato e se da un lato è una bella sfida dall'altro rischia di penalizzarti un po' in scioltezza.
Comunque ... questa sera c'è la grande Cristina Donà ad aprire. Sappiamo che il suo repertorio non è il più indicato per placare la tensione a ragazzi che stanno in piedi da quasi un'ora senza vedere l'ora di scalmanarsi. Ma sappiamo anche che nonostante le canzoni, ai più quasi sconosciute, e le atmosfere piuttosto rarefatte a lei basta aprire la bocca per mettere a tacere diecimila ignoti. Ed è così che va. E a parte alcuni che vorrebbero veder partire subito il concerto e lo manifestano con un po' di baccano, lei riesce a domare la situazione e fare breccia in molti cuori silenziosi. Inizialmente pensavamo di presentarla direttamente noi, poi lei non si osava dire che avrebbe magari anche gradito, noi non capivamo se le facesse proprio piacere. Insomma alla fine per eccesso reciproco di riverenza l'abbiamo mandata in pasto ai leoni e ne è uscita alla grande.
Il nostro concerto è stato un buon concerto con un gran pubblico festoso. "I Torinesi di vent'anni fa non facevano mica tutto quel casino" sostiene il presidente che quando fa queste affermazioni sembra un po' il numero uno di Alan Ford.
Qualcuno sentirà dalla voce di un insigne giornalista (che non nominiamo per evitare di tirarcela eccessivamente) la seguente frase "i subsonica sono la cosa migliore che è capitata a Torino dal dopoguerra". Di sicuro sentiamo invece con le nostre orecchie un altro cronista dire una cosa difficile da dimenticare: "è bello perché voi con quello che fate trovate il modo di riaccendere la speranza". Affermazioni che pesano e che si rivolgono ovviamente alla situazione emotiva vissuta questa sera da diecimila e passa persone incluse noi, piuttosto che alla sequenza delle canzoni. Quando sugli schermi appare la scritta stradale Torino sembra davvero di sentire crollare il Palastampa, e anche queste sono cose che finiscono direttamente tatuate sui neuroni.
Finale caldo al the Beach con una rappresentanza di Piemonte Groove che vede in consolle Roger Rama, Giorgio Valletta, Boosta, Samuel e dj Pisti. Molta gente, forse troppa per riuscire a districarsi ed interagire, ma una bella serata comunque.
- Vicio. &%£%bssst oh, avete presente i Death SS?
- Chi, quelli tutti satanassi metallici croci rovesciate sei sei sei dal look che al confronto Marylin Manson è un lupetto e Charles Manson Buttiglione?
_ %&/%// bssst sì, solo che adesso fanno roba più contaminata, penso incidano in California e non sono niente male. Beh vengono stasera al concerto e oggi al sound-check per conoscerci.
- 'mazzalo ma lo sanno che il Ninja andava a scuola dai gesuiti?
- ha ha ha bssscttsgh%&,,, no ma guarda che sono tranquilli, il tipo mi ha anche detto che vorrebbero coinvolgere gruppi tesi in una collaborazione contro la guerra, c'è anche il tuo amico Madasky di mezzo £$%gibissshgt!
L'abbiamo già detto che il teatro tenda Sashall è probabilmente una delle migliori sale da concerto che ci sono in italia, l'abbiamo detto e un giornalista l'ha pure scritto e i tipi del teatro tenda al nostro arrivo erano presi piuttosto bene.
Max arriva per i fatti suoi da Città di castello con in mano una mixaggio live davvero travolgente di "Questo domani". Sarà inserita nell'imminente (eh aspetta ancora un po') singolo "L'errore". La spariamo nell'impianto e in effetti pompa veramente di brutto. Marco Capaccioni e il presidente hanno fatto le cose per bene.
Samuel non si sente bene e non fa un granché per nasconderlo. Dall'inizio di questo tour percepiamo una responsabilità differente rispetto al passato, quando i concerti potevano essere più o meno precisi e quello che importava più che tutto era la vibrazione. Adesso giustamente le prestazioni vengono valutate in modo più esigente brano per brano e se questa attenzione più dettagliata stimola la maggior parte di noi, può essere un peso nel momento in cui uno non si percepisce al meglio della forma.
Arrivano i Death SS, ci presentiamo e ci salutiamo. Sono veramente impeccabili come metallari-technologici. Sembrano appena usciti dal cast del "corvo3" e sembrano piuttosto simpatici.
Con noi ci sono anche i Mambassa che si godono veramente un casino l'atmosfera della tournee, danno soddisfazione e mettono sempre di buon umore. Effettuiamo il sound-check, mettiamo a punto alcune immagini da perfezionare, riversiamo un po' di Firenze e ce ne andiamo a mangiare. Il concerto che segue non è male, finalmente il pubblico si dichiarerà soddisfatto del suono in sala con grande soddisfazione di Cipo (a proposito avete letto il suo inserto "geografia dell'ascolto"? ovvero tutti gli stratagemmi per sentire bene anche quando si sente male? No? Fatelo!).
Si resta un po' in zona a firmare autografi e poi si parte per l'after-show allo Jab o Jad o con la Y non ci si ricorda bene. Un luogo rimediato dal Boosta al quale veniamo condotti da personaggi quali solamente il Boosta riesce talvolta a presentarci. Occhiali a specchio grossi come schermi da multisala e impiego presso questo o quello stilista. Tutti sempre piuttosto agitati.
Entriamo allo Yab e ci rendiamo conto che la situ è piuttosto unza unza uber alles, ma ci siamo piuttosto abituati. Boosta sale in consolle e criogenizza con lo sguardo un prestante saxofonista mentre si sta avvicinando al microfono per fraseggiare sui suoi vinili, ma non riesce a trattenere l'esuberanza del vocalist piuttosto gay, che accompagnerà tutte le selezioni con la cadenza: "boos-ta boos-ta I loveyou I lov-e you". Da schiattar dal ridere. Gran finale chi in albergo, chi con i Mambassa in gran forma per Firenze a caccia di panini e focacce e bizzarri incontri notturni.
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