Concerto a Pordenone. 2200 spettatori (L. 15000). Riguardo al nostro risveglio la vostra immaginazione saprà essere assai precisa. Verso le 17 scendiamo a fare colazione, dopodiché qualcuno ha ancora il coraggio di tornare a letto. Assai più dura si prospetta la giornata per lo staff tecnico che dopo una misera manciata di ore di sonno si presenta a mezzogiorno sul luogo del concerto per montare l'impianto con una vivace scioltezza paragonabile a quella degli Zombie di Romero. Ore 19 soundcheck presso il palasport di Pordenone. La data che inizialmente doveva tenersi all'aperto, è difatti stata spostata, con gran disappunto da parte degli organizzatori che stimano la perdita di diverse centinaia di spettatori che non si muoveranno da casa inconsapevoli della soluzione B. Il palasport è comunque bello pieno ed è emozionante ritrovare l'atmosfera "al chiuso" che amplifica così tanto bene l'incitazione del pubblico. La gente da queste parti è davvero calorosa e non manca di sottolineare con una applauso l'interruzione del finale di Strade in cui Samuel s'accorge di essersi inerpicato su sentieri melodici un po' spregiudicati (si insomma stava stonando di brutto). L'acustica dei palasport a volte gioca questi scherzi. Fine serata in camerino con alcuni fans nonché amici che ci omaggiano di torte e bottiglie di vino manco fossimo usciti di galera. Riceviamo anche la graditissima visita della Nonna (brillante fonico tra l'altro dei Mau Mau) e del Raf di cui sotto. Usciti dal palasport dopo aver prosciugato inchiostro in autografi e posato per più fotografie di un servizio di Noemi Campbell ci dirigiamo alla volta di alcuni pub forse ancora aperti. Incontriamo il simpatico Davide Toffolo, cantante chitarrista dei Tre allegri ragazzi morti e ci si perde in chiacchiere come al solito i queste situazioni.
Day off. Raggiungiamo l'albergo di Pordenone dove trascorriamo la giornata pigramente. Ninja e Boosta sprofondando nel sonno, Vicio e Max, che hanno nel frattempo comperato dei pesi, tonificando la loro muscolatura con esercizi vari, Samuel trafficando al computer. E' già ora di partire, ci attende un seratone di festeggiamenti per il compleanno di Big Talu, tecnico supervisore dell'impianto ma soprattutto dovremo supportare dj Boosta alle prese con i piatti del "Muretto" di Jesolo. Il Boosta è un po' teso poiché dopo di lui in scaletta è previsto il grande Coccoluto. Ceniamo a Jesolo divisi tra pizzeria e ristorante giapponese ospiti del fantomatico Raf: un incontenibile furetto che lavora tra l'altro come organizzatore di serate house. E' stata sua l'idea di mettere a disposizione della nostra data di Marghera una info line promossa all'interno del circuito delle discoteche. E' l'ora, ci dirigiamo compatti in numero di 15 (tecnici dell'impianto e musicisti) e facciamo il nostro ingresso nel locale. Ci troviamo subito a dover fronteggiare un'inondazione di free drinks ai quali non si può dir di no e nell'arco di un'ora i primi eroi malfermi incominciano la conquista del cubo. Altre consumazioni, altre manie di protagonismo e poco più tardi i casuali cubisti si trasformano in zelanti e biascicanti "vocalist" con tanto di microfono in pugno. Nel frattempo il Boosta lanciato da una sapiente presentazione di Samuel, incomincia a girare vinili con lo sguardo concentrato e un po' preoccupato di un cardiochirurgo alle prese con un'operazione a cuore aperto. Dichiarerà successivamente di essersi sentito emozionato come al suo primo concerto. Il pubblico (circa duemila persone) risponde bene, ma la carovana subsonica risponde addirittura meglio. Il microfono passa dalle mani di Samuel a quelle di Vicio che con lo sguardo perso nel cosmo, starnazza qualcosa di incomprensibile. Viene successivamente agguantato dallo staf di tecnici cubisti che danno veramente spettacolo. Camilla vestita addirittura da donna per l'occasione si agita su una pedana reclamando il suo turno al microfono. Insomma non siamo in grado di renderci conto di ciò che deve aver pensato il pubblico del Muretto, ma ci siamo divertiti un casino e all'arrivo di Claudio Coccoluto è scattata la solita festa. Lasciamo il locale che è ormai mattina con il solito bollettino di morti e dispersi. Ivan (Arrazzo roadmanager) partito per l'operazione "Recupero compenso del Boosta" viene trovato addormentato su di una lavatrice. Big Talu completamente ubriaco tiene conferenze nel parcheggio del locale su argomenti ignoti, supponiamo anche agli interlocutori. Bass Vicio sragiona senza pudore e attacca un discorso fiume composto da fonemi primordiali a un Coccoluto dall'espressione sempre più perplessa e interrogativa. Camilla bacia tutti affettuosamente. Tecnici e band fanno ormai indissolubilmente parte di un unico sciancato organismo che con la serata trascorsa ha suggellato il proprio patto di sangue. Risuonano difatti frasi del tipo "è bellissimo, non ho mai lavorato con un gruppo come voi". Ritorno a casa impegnativo per Ninja e Boosta che rimasti lucidi per affrontare il compito del rientro, non riescono a dialogare tra loro sulle indicazioni da seguire a causa dei latrati emanati dal sonorissimo Ivan (detto dueKilohertz) al quale come lupi all'unisono si aggiungono Tony Lionetti (detto Tonicannone, il backliner) e l'ormai molestissimo Vicio. Si sveglieranno tutti il giorno dopo con un pesante calo di voce.
Concerto a Marghera Estate Village. 4400 spettatori (biglietto L.15000). Dopo un contestatissimo ritardo di mezz'ora sull'orario di inizio (come sempre indipendente dalla nostra volontà ma a seguito di richiesta da parte degli organizzatori) parte lo spettacolo con una serie di problematiche d'ascolto sul palco. Lo spazio scenico non è dei più grandi, l'impianto è molto vicino a strumenti e microfoni, il volume è altissimo nel tentativo di coprire l'inaspettata numerosità del pubblico e i "rientri" si fanno sentire. Siamo un po' alla ricerca della giusta amalgama nei primi pezzi ma successivamente le cose filano più lisce. Il pubblico della laguna è come al solito coinvoltissimo e balla dalla prima all'ultima fila. Vorremmo aprire una parentesi che riguarda il paragrafo "problemi tecnici": nel tentativo di contenere le spese e quindi il prezzo del biglietto, succede talvolta che il nostro impianto risulti insufficiente per situazioni con altissima affluenza di pubblico. Stiamo cercando di rivedere la situazione (senza influire sul prezzo d'ingresso) prendendo atto del fatto che la gente ai nostri concerti è sempre più numerosa.
Da segnalare una pacifica risposta di Max ad alcuni fighetti alternativi con dreadlocks fermati da cerchietto stile calciatore della nazionale che agitano banconote da L.10.000 sotto il palco intendendo con questo gesto forse contestare l'inaccessibile prezzo di ingresso (ripetiamo L.15.000). Da segnalare inoltre qualche fastidioso e polemico saluto romano. "Insomma sembra che abbiamo scontentato l'intero arco extraparlamentare" è la battuta di Max al rientro nei camerini.
Fine serata parzialmente trascorsa in chiacchiere sul posto per alcuni, al cellulare con il management per cercare soluzioni tecniche alle varie problematiche per altri, a passeggiare per in una Venezia notturna per i più fortunati.
Ninja, Vicio, Boosta e Max in giro per i canali di Venezia. Quando sul ponte di Rialto Vicio estrae la macchina fotografica si sente rispondere dal Boosta "non vorrai mica scattare ritratti qui come l'ultimo dei turisti giapponesi?". Immediatamente irrompe una voce femminile che diretta al tastierista domanda "ma ma ma tu sei, cioè voi, cioè tu tu sei Boosta?" "Certamente" è la compiaciuta risposta del vanitoso ricciolo. "Possiamo scattarci una foto insieme qui che ancora non ci posso credere?". Cena in un'osteria veneziana e dopo cena trascinati malvolentieri dal Boosta in un cinema di Mestre per la visione di un film che non menzioniamo per pudore (non perché fosse un film porno, semplicemente perché faceva schifo e non c'era nulla che facesse presagire il contrario).
Concerto a Ravenna Festa dell'Unità. Data gratuita davanti a 8000 persone. Un buon concerto per un pubblico sicuramente meno tarantolato rispetto a ciò cui eravamo stati abituati nelle precedenti date nel centro sud, ma che dimostra comunque attenzione. Lo testimonia il massiccio assalto al banchetto dei cd e delle magliette. Protagonista del dopo concerto sempre il Boosta che, senza documenti (dimenticati a casa), si viene visto negare l'accesso al meritato letto e quindi al riposo. In malo modo il portiere notturno lo invita ad una gita nella questura di Ravenna. Nei locali deserti due poliziotti lo accolgono e lo fanno accomodare in una sala d'attesa nella quale si intrattiene leggendo "Polizia oggi" e guardando le foto appese alla parete che ritraggono giovani in uniforme che aiutano cittadini in varie situazioni: dall'attraversamento della strada al pattugliamento davanti alle discoteche. Dopo una lunga discussione telefonica tra l'ispettore di turno e il portiere notturno l'unica radio accesa comincia a trasmettere "Tutti i miei sbagli". Durante il primo ritornello viene concesso al Boosta il permesso di recarsi a dormire con tanto di volante che viene a continuare la discussione direttamente nella hall dell'albergo con lo zelante dipendente.
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