Concerto a Gela in piazza Umberto I. 1500 - 2000 persone. Dopo una doverosa mangiata di pesce ci mettiamo in viaggio visionando alcune videocassette live di RATM e Korn. Arrivati a Gela scopriamo di non poter fare il sound check causa processione patronale. Sonnecchiamo in albergo perché ormai ci stiamo fraternamente attaccando una fastidiosa influenza. Giungiamo quindi in piazza per l'ora del concerto. Alla domanda "come mai ci sono ancora i lampioni accessi?" la risposta del nostro tour manager è inquietante. "Perché durante un analogo concerto hanno ammazzato uno a pistolettate in un regolamento di conti". In effetti non sappiamo bene cosa aspettarci, una band come la nostra non è quasi mai scesa fin qui. Da queste parti i concerti in piazza sono sempre stati monopolizzati dalla musica leggera. Ma come inizia la sigla sentiamo che il pubblico sta aspettando noi e non un intrattenimento qualsiasi. Le reazioni di molti ragazzi in piazza è di sfogo rabbioso che nasconde sicuramente emozioni troppo spesso represse, e il consueto ondeggiamento del pubblico lascia spazio a violente "pogate". La risposta è caldissima, anche se noi siamo arrivati ad un passo dalla rottamazione. Si rompono alcune corde sul palco e non sono solo quelle vocali di Samuel. Il finale di Strade è ormai esclusiva della piazza secondo un modulo ormai acquisito. Ma come in tutti gli ultimi concerti l'energia residua è sufficiente a rendere la serata indimenticabile grazie al calore e sostegno dei ragazzi (e non solo, spuntano anche tarantolati con capelli bianchi che cantano le canzoni a memoria) di queste parti. Ancora più indimenticabile è il fine serata, durante il quale seduti nel dehor di un locale a chiacchierare ci vediamo invitati ad una grigliata in loco. Spuntano magicamente alle 2.30 del mattino bottiglie di vino, pane e barbeque ad accompagnare una cena di pesce e gamberi appena pescati improvvisata per noi. Sono queste le cose che rendono il sud Italia e la Sicilia in particolare un posto veramente incredibile.
Concerto a Palermo (biglietto L.18000). Appena sbarcati ci catapultiamo in albergo (enorme, 15 piani) per divorare una colazione e disattivarci immediatamente a letto. Ci rimane ancora la verve per elargire qualche supercazzola a una comitiva di francesi tonti come tutte le comitive di pellegrini/turisti del mondo, allo scopo di non dover attendere in coda un secondo di più l'ascensore. Dormiamo fino alle 15 dopodiché ci toccano alcune interviste radiofoniche. Alle 19 effettuiamo il sound check, cena, intervista per il tg regionale e concerto. Lo spazio è molto suggestivo, nel retro di una vecchia villa, circondata da palazzi suburbani e da mura fatiscenti. Il pubblico (1000 persone) non è numerosissimo quanto ci aspettavamo e forse noi non siamo in forma quanto si aspettavano loro. Fatto sta che si crea comunque un buon feeling da subito. I problemi sono sempre quelli dei concerti precedenti ma il risultato anche. Finito di suonare ci tratteniamo a lungo con molti ragazzi del pubblico a chiacchierare. Fine serata qualcuno in albergo a guardare sulla pay tv per la terza volta l'ultimo 007, qualche altro più mondano a mangiare cozze in un locale da qualche parte in giro per Palermo.
Day off. Traghetto Napoli - Palermo. Ore18 partenza, dopo aver trascorso la giornata praticamente a tavola. Aggiorniamo il sito, scatenando un po' di vespaio in bacheca, guardiamo la partenza dal ponte e ceniamo, più per ingannare il tempo che per appetito. Il cinema a sto giro non offre niente di buono e quindi ci sparpagliamo per occupazioni diverse. I più poetici a vedere il mare scorrere, chi col walkman, chi col sigaro in bocca modello pirata. I tecnici non hanno dubbi, ordinano subito una bottiglia di whisky e una di Martini rosso e fanno spuntare un mazzo di carte. Qualcuno s'attacca alle slot machine, qualcun altro legge. Fatto sta che la sveglia alle 6 del mattino ci coglie veramente impreparati. Come al solito non abbiamo praticamente dormito.
Concerto a Napoli Arenile di Bagnoli. 2800 spettatori (biglietto l.20000). In viaggio tra Roma e Napoli proiezione de "Il sorpasso" con Vittorio Gasman. A nostro parere uno dei più bei road movie mai realizzati. Giungiamo sulla tangenziale di Napoli e ci rendiamo nuovamente conto che da queste parti è già in vigore il federalismo almeno per quanto riguarda l'interpretazione del codice stradale. Tra strombazzate e sorpassi da destra da sinistra da sopra e da sotto, giungiamo all'arenile di Bagnoli che è un posto bellissimo. Dal palco si vede il mare vicinissimo, penetrato da un lungo molo in cemento e acciaio perfettamente in sintonia con ciò che rimane dei reperti industriali dell'area. Iniziamo il sound check e durante lo strumentale di Strade passa sotto il palco Bassolino con una nutrita schiera di guardie del corpo. Ed è proprio con queste che sta per scattare una rissa nel momento in cui una monovolume ignorata la transenna di protezione passa sui cavi dell'impianto. Si ode risuonare un urlo rabbioso con fortissimo accento piemontese, ed una minacciosissima sagoma si avventa sul drappello incravattato degli uomini della sicurezza del politico. Il gigantesco Talu (nostro responsabile dell'impianto) con la foga di un intero esercito dei Savoia si scaglia in un una rancorosa impresa suicida inveendo contro i sopracitati che da parte loro poco diplomaticamente manifestano l'intenzione di ripassare sui fragili cavi in retromarcia. Attimi di vera tensione, perché le parole si fanno sempre più pesanti e la security non è certo composta da un gruppo di scouts. Noi non sappiamo bene se posare gli strumenti ed andare a rinforzare i ranghi o se continuare a sviluppare il refrain di Discolabirinto. Fortunatamente tutto si placa.
Raggiungiamo l'albergo per un'oretta di sonno, oggi siamo veramente a pezzi, ceniamo, ci ributtiamo nel traffico freestyle partenopeo dandoci da fare a nostra volta con il clacson (siamo pur sempre musicisti eccheccazzo!) e raggiungiamo l'arenile. C'è una lunghissima coda, e ci viene anticipata l'ormai solita richiesta di ritardare l'inizio del concerto. Lasciamo immaginare a voi quanto creativi e vivaci possano essere dei ragazzi napoletani che inveiscono perché stanno in piedi ad aspettare da più di un'ora. Tanto per cambiare non ci possiamo fare niente e ci becchiamo gli insulti. A mezzanotte dopo aver consumato un'autobotte di Redbull (che ci siamo dovuti ricomprare al volo perché i nostri erano stati rubati) saliamo sul palco dove per un'ora e tre quarti spremiamo tutte le energie rimaste. Samuel ha dei problemi molto seri con la voce, e il finale di Strade è ancora una volta in versione caraoke per il pubblico, facciamo delle imprecisioni più o meno percettibili causate dalla stanchezza, ma non risparmiamo nulla e il pubblico balla e si diverte dall'inizio alla fine. Napoli meriterebbe sicuramente qualcosa di più ma tutto sommato riteniamo sia stato un buon concerto. Dal palco segnaliamo l'iniziativa di Officine99 per una cinque giorni di concerti, incontri, dibattiti negli spazi del Maschio Angioino. Per il fine serata rimaniamo in loco a ciondolare tra la pista di ballo (Dj Carpentieri) e la spiaggia.
Concerto a Roma Enzimi. Circa 9000 spettatori. Il viaggio da Viterbo a Roma è breve. Non altrettanto veloce invece è raggiungere il posto, poiché Ivan tourmanager "bussolaimpazzita", si lancia in uno spettacolare freestyle su indicazioni, inversioni a u e circumnavigazioni varie. Arriviamo comunque per tempo nell'ampio spazio della manifestazione che si inaugura la sera stessa. Enzimi. Per l'occasione abbiamo invitato la bravissima Cristina Donà ad esibirsi in versione acustica prima di noi. Durante il check di Cristina visto che ormai i workout di bodybuilding stanno diventando contagiosi Vicio, Max, Walter (tecnico), Antonio (tecnico), Sem (fonico palco) e altri di passaggio si esercitano con una serie di pesi e di attrezzi racimolati in loco. In quella scenografia che prevede anche muro con filo spinato l'impressione fra una trazione e una flessione è quella di stare tra galeotti nell'ora d'aria. Il resto della truppa tenta faticosamente di sintonizzare il televisore del furgone sull'MTV Day (facendo a turno da antenna e ironizzando sulle presunte corna di chi ottiene la migliore sintonia) per curiosare le performance dei gruppi. Spunta anche una videocassetta con la partita della Dinamo Rock con il commento di Pizzul che annuncia il Boosta in goal (trasmissione Rai Sat, "traversone e poi il tocco vincente di Boosta" - sottotitolato Busta).
Il concerto di Cristina previsto per le 8.30 (!) viene posticipato sotto richiesta anche da parte nostra alle 9. La gente incomincia ad arrivare durante i primi due o tre pezzi ma rimane a seguire con molta attenzione il set acustico. Anche per i molti che non conoscono i pezzi l'effetto della bellissima voce di Cristina è calamitante.
Alle 10.10 (di più non si può aspettare per problemi di orario) saliamo sul palco davanti a 5 - 6000 persone che diventeranno quasi 10000 secondo la stima degli organizzatori. Samuel continua ad avere problemi alla voce per via dell'influenza ma non si risparmia affatto. L'unica omissione sulle note più alte del finale di Strade. Il pubblico ci mette una pezza e canta a squarciagola per lui. Finale in ulteriore crescendo. Nel fine serata accompagnati dal giornalista Federico Fiume raggiungiamo il Brancaleone per ascoltare ancora buona parte del dj set di Talvin Singh riuscendo anche faticosamente a muovere alcuni passi di danza.
Privacy - Copyright ©2023 Subsonica.it - 08531080011