Ivan
Adesso ve la scrivo io qualcosa su questi che mi prendono sempre per il culo
e che invece se non ci fossi io
....vabbè non mi fate parlare troppo che è
meglio, comunque adesso ve li racconto un po'.
Innanzi tutto il cantante che tanto per dirne una non è nemmeno capace a mettersi una sveglia, tanto è lo sbattimento per il principino, e allora cosa deve fare Ivan, Ivan deve citofonargli... e neanche perché c'è anche il caso che lo spenga il citofono e allora devo farmi aprire da qualcuno del condominio e questa è solo una.
Poi c'è l'altro, buono pure quello, il Boosta più fighetta di Nurejiev, quello non gli vai mai bene niente a partire dalla stanza dell'albergo. E la vuole lontana dalla strada e la vuole lontana dall'ascensore e poi lontana dalle donne delle pulizie che fanno rumore e poi il materasso deve essere rigido e alla fine prima o poi lo ficco in una camera iperbarica che faccio prima.
Vicio poi si crede un vero rocker ma è più permaloso di Pavarotti ed è anche convinto di arrivare puntuale agli appuntamenti contro ogni evidenza che è sempre in ritardo.
Poi c'è Casacci che mi mette sempre l'ansia, se andiamo in un posto fighetto dopo il concerto mi rompe i coglioni, se gli trovo un posto non fighetto mi rompe i coglioni uguale, se guido veloce non va bene che deve scrivere al computer, ma se poi arriviamo in ritardo è colpa mia, vuole dormire più di tutti però poi bisogna essere puntuali.
Poi c'è il Ninja che però non gli si può dire niente.
E se la tirano tutti da scienziati che poi però non hanno le vere basi culturali, non come me che ogni giorno leggo il quotidiano italiano più storico dopo il corriere della sera. Scommetto che nemmeno voi sapete qual'é e allora ve lo deve dire Ivan. La Gazzetta dello sport, detta anche la bibbia. E infatti i giuggioloni nemmeno mi riconoscevano nei camerini Pippo Cristante. Dico io il difensore del Messina, un calciatore di serie A. Mica un musicista perditempo. E comunque Pippo una volta proprio prima di un incontro ha ascoltato negli altoparlanti dello stadio "Mammifero", che gli ha dato una carica assurda per l'incontro. Finita la partita ha domandato di chi fosse il pezzo e ha conosciuto i Subsonica. Poi si è messo in contatto con i signorini e ieri sera è venuto a vedersi il suo primo concerto dato che è in ritiro da queste parti. e si è pure emozionato un casino, già da quando si sono spente le luci. Oh dico un calciatore di serie A, abituato a giocare davanti agli stadi gremiti.
Comunque il concerto è stato bello, almeno la prima parte poi il resto l'ho seguito poco perché stavo sul palco a portare i bicchieri. E sì perché uno vuole il coca e rhum, però solo dopo l'assolo di batteria, l'altro vuole il polase....vi rendete conto?? il polase, come i vecchi, poi l'acqua chi fresca chi temperatura ambiente, poi c'è quello che si scola tutto in un micro secondo.
Il posto, il castello, era bellissimo, il pubblico mediamente caldo, non
esagerato, anzi trasportato senza svaccare. Alla fine del concerto me li sono
portati in birreria "ai piombi", che ho pure litigato con la proprietaria di
quelle che ti trattano come se ti stessero facendo un favore e a me invece mi
fanno solo girare i coglioni.
Poi ho portato tutti in albergo e sono rimasto
l'unico vero rocker. Anche un po' troppo visto che mi sono trovato alle 7 e
mezzo di mattina a casa di un fantomatico pittore astratto che pure è famoso,
con mia cugina - che ho visto tre volte nella vita, e che mi è troppo simpatica
- altre ragazze il biondo, la brutta, il cattivo, nani ,ballerine e qualche
elfo. Forse ho bevuto troppo.
LIVE CASASONICA
SIKITIKIS
29 Luglio-Ceregnano-(sconcertando festival) ROVIGO
04 agosto – Brescia – Arenasonica
09 agosto – San Giuliano Del Sannio (CB) – Bands in the Grove Rock Festival
18 agosto – Sassari – Cortile Santa Maria
27 agosto – Piateda (SO) – Rock and Roses
31 agosto – Cuneo – Nuvolari
03 settembre – Milano – Madza Palace (+ Subsonica)
04 settembre – Bologna – Indipendent Day
06 settembre – Roma – Centrale del Tennis ( + Subsonica)
CINEMAVOLTA
05 agosto – Brescia – Arenasonica
10 agosto – Toscolano Maderno (BS) – Taqui’s
26 agosto – Salò (BS) – Giardini Baden Powell (+ Edwood)
27 agosto – Brescia – Festa Radio Onda D’urto (+ Subsonica)
L'albergo era vicino ad una ferrovia, le pareti erano di burro, quindi chi era impegnato a fare altro lo faceva tranquillamente chi invece posato il libro sul comodino provava a dormire si trovava ad ascoltare altri che facevano altro. Più il treno. Più il Boosta che litigava con il bagno rotto e tirava botte a rubinetterie e muri, secondo qualche tecnica sconosciuta che inscrive l'idraulica tra l'elenco delle arti marziali.
Risultato una notte poco riposante per tutti.
Per fortuna al risveglio scopriamo che c'è una piscina.
Quindi ritardiamo un po' la partenza e ci riconciliamo con il creato.
All'autogrill comperiamo un vhs del prequel dell'esorcista: "La genesi".
Arriveremo a Latina al termine della proiezione ammutoliti con il sub woofer fiaccato dagli effetti surround.
Il concerto si terrà allo stadio, dove già siamo passati con il tour precedente.
Ad attenderci Ramek, un fotografo iraniano di Rolling Stone che è stato mandato dalla redazione per un'ipotesi di copertina.
Noi abbiamo sul volto la freschezza della famiglia Addams, i vestiti
stropicciati da fondo di valigia - ultima data di una serie intensa -, ma il
tipo è simpatico e l'occasione intrigante. Si parla di noi come di un gruppo che
potrebbe tranquillamente riempire stadi, una sorta di next big thing insomma.
Esaurita una prima serie di scatti un po' troppo tradizionali per i nostri
gusti, proponiamo al fotografo (che si mostra sorpreso da tanta disponibilità)
qualcosa di alternativo. Dovremo ridurre il sound check ad un solo brano per
stare nei tempi, lo facciamo.
Posiamo prima sul palco mettendo in luce le
parti metalliche e gli schermi. Nel frattempo l'area si è già quasi riempita di
pubblico. Decidiamo di sfruttare questa opportunità per uno scatto singolare. Ci
mettiamo spalle alle transenne con un casino di ragazzi dietro, praticamente a
contatto, e posiamo come se nulla fosse.
Ceniamo, e ci prepariamo per quello che sarà un concerto davvero impegnativo. Siamo alla quinta data consecutiva, conserviamo un buon ricordo dell'ultima volta. Questa sera ci saranno anche molti ragazzi da Roma.
Al pubblico giustamente può non importare molto della tua condizione psico-fisica, sa che un concerto dei Subsonica ha un livello di intensità che va ben oltre il fatto di suonare e cantare bene e quella intensità la vuole ritrovare tutta.
Partiamo abbastanza bene contenendo un po' le energie, poi sgruviamo leggermente. Samuel nota che un buttafuori sta maltrattando un ragazzo, senza che ce ne sia motivo e cerca di catturare l'attenzione dei nostri fuori dal palco senza riuscirci.
Perdiamo un po' di carica. Usciamo dal palco, facciamo un piccolo summit e
allontaniamo la "sicurezza" da sotto il palco sostituendola con alcuni dei
nostri. Samuel dietro le quinte dichiara anche, "mi sono rotto il cazzo di
ritrovarmi sotto il palco quasi tutte le sere avanzi di palestra vestiti come
squadroni della morte, da domani li vorrei trovare abbigliati in giallo
canarino".
E' in effetti vero che la maggiorparte delle cooperative che
gestiscono servizi di sicurezza hanno tra il personale elementi piuttosto
inquietanti e poco inclini a capire che alcune manifestazioni scomposte in un
concerto che non sia di musica leggera ci stanno tutte e vanno tollerate. Ci è
già anche capitato in questo tour di far cambiare alcune t-shirt con tricolori
su sfondo nero e iconografie un po' inquietanti. Avevamo ponderato l'ipotesi di
portare con noi anche un gruppo autonomo di security , ma i costi sarebbero
aumentati. Quindi facciamo in modo da limitare i danni con quello che troviamo
sul posto, evangelizzando il più possibile alla tolleranza e alle buone maniere.
Generalmente non ci son grossi problemi.
Risaliamo un po' tesi e scontenti dell'andamento. Allora facciamo scattare
quei meccanismi di intesa fatti di sguardi, piccole gag impercettibili, risate
che ricreano subito la coesione sul palco e già con "vita d'altri" si ritorna ad
una buona amalgama.
Da lì il concerto riprende quota, lo si vede dalle
reazioni della gente e si ritorna ad uno di quei live dei Subsonica dove si
sputa sangue.
E così deve essere.
Fine concerto tra l'abbraccio dei ragazzi, si opta per il letto subito.
Ma non tutti. Ninja avrà il coraggio di raggiungere un locale in località Circeo, impadronirsi della consolle e suonare vinili per un paio d'ore entusiasmando a tal punto i gestori del locale che pronunceranno l'insolita frase "puoi alzare un po' il volume?". Praticamente un 'atmosfera garbatamente pariolina verrà trasformata in un rave infuocato.
Il giorno successivo (sveglia alle 10) il ninja assomiglerà ad un morfing tra Nosferatu, Carmelo Bene e Dario Argento. Riporterà super entusiasta le sue cronache punteggiandole con uno sporadico "ocio che forse devo vomitare"
Coast to coast.
Si riattraversa l'Appennino per raggiungere gli Abruzzi.
Oggi regna un po' di fiacchezza, la strada è piuttosto lunga e fa un caldo decisamente suino. Quindi si dorme il più possibile tra gli schiamazzi di Boosta e Ninja che si guardano in cagnesco impugnando i comandi del calcio virtuale.
Samuel lancia l'idea del Risiko. Se lo è anche portato dietro. Ci sono pareri
discordi. Il rischio per alcuni è quello di accumulare così tanto
risentimento da frantumare l'armonia di gruppo precipitandola sotto la soglia
minima indispensabile per salire su un palco. Facciamo un minimo di assemblea
durante la quale vengono presentate le varie esperienze.
- Boosta: "io
conosco gente che non si è parlata per una settimana dopo una serata attorno al
risiko"
- Max: "io la prima volta ero a Pinerolo a casa di Madasky, non avevo
nemmeno tutta questa voglia ma ho imparato e con il culo del dilettante ho pure
vinto. E' stato un po' imbarazzante il prosieguo mentre lui prendeva a calci la
cucina e la sua ragazza gridava: Francesco, guarda che non mi sembra
assolutamente il caso di comportarsi così!!"
- Vicio: "a Bussoleno i miei
amici si sono menati direttamente e qualcuno ha tirato pure fuori la lama".
Si decide comunque di tentare. Alla prima curva però i carri armati di Cipo invadono la Polonia di turno senza essere stati toccati, e presto si giunge alla conclusione che camper autostrada e risiko non possono coesistere.
Durante il viaggio capita qualche intervista di quelle che fanno passare la voglia di vivere.
Non si capisce come mai con tutti i validi giornalisti musicali che avrebbero necessità di arrotondare un minimo, magari proprio sulle pagine dei quotidiani locali, ci si ritrova a rispondere a domande del tipo:
come si chiama il tour? - terrestre (e qui già sai di che morte morire)
c'è un motivo particolare? - (prova un po' a vedere se ci arrivi, maledetta) forse perché è il nome dell'album?
c'è un motivo particolare per il quale è stato intitolato così? - (/&%)/&%=((/&?)/?)mavvvafffan&)??&??)&?&), no, cioè ssssi perchè il ritorno a casa degli astronauti barabarabaraba
c'è qualche abruzzese nel gruppo? - (se stavamo a Bolzano ci doveva essere qualche tirolese per forza?) no
nemmeno origini lontane? -(se dico la verità scrivi che sono leghista?) no!!
da quanti membri è composto il gruppo - (e tu da quanto usurpi un posto di lavoro senza leggere i comunicati che ti arrivano??) cinque
progetti futuri ? (e ti pareva)
c'è qualcosa di particolare musicalmente parlando nel vostro concerto o nel vostro disco? - (tra poco un killer con la doppio manico) ....mah...pfff ad esempio che sssò un solo di batteria, visto che nell'album (tentiamo di farle scrivere qualcosa di minimamente decente) abbiamo giocato un po' provocatoriamente con determinate soluzioni stilistiche desuete, ad esempio un certo gusto sperimentale quasi prog (spieghiamo meglio va') di certe esperienze degli anni settanta
ah questo mi interessa.....dunque sì gli anni settanta, parliamo degli anni settanta sì - guarda che se ti vengono in mente carnevalate tipo zampa d'elefante e zeppe non ci stiamo capendo io intend ..... -
no no cosa ne pensate di questa ultima moda di riscoperta dei 70, queste reunion di gruppi che interessano tanto anche i giovani tipo gli Stadio? - (un po' mi viene da piangere lo confesso, ma poi rido e fatico a non farmi accorgere) non conosco gli Stadio mi dispiace.
Arriviamo sul posto per il check.
Max e Boosta risentono ancora di
qualche problema tecnico legato alle piogge bellunesi. Mettiamo un po' a punto.
Ceniamo vicino all'ingresso dell'area assistendo a una di quelle scene che non vorremmo mai. Appostamento di finanzieri cinofili con tanto di cane tossico che punta dritto agli zainetti dei ragazzi che entrano sorridenti mettendosi a correre verso le transenne delle prime file. E purtroppo qualche canna e molte rotture di coglioni saltano fuori. Verrebbe voglia di uscire ad avvisare tutti ma non si può fare.
Inizia il concerto, fa un gran caldo, ci sono ben più di duemila persone ma
Samuel si ostina a dire "beh siamo pochi ma buoni questa sera!". Motivo? Non si
sa.
Sudiamo come fontanelle, e sul solo di abitudine Max slitta decisamente
su tasti poco melodiosi procurando un po' di ilarità a tutta la band. Il
pubblico applaude, gradisce, segue ma non si ammazza per tutta la prima parte.
Decidiamo che non basta e saliamo per il bis disposti a dare fiato a tutte
le energie residue e finalmente si scatena un po' di sano delirio. Un grande
crescendo che alla fine soddisferà tutti.
Mentre firmiamo gli autografi veniamo bruscamente invitati a sbrigarci che è tardi. Il rimprovero giunge per voce di un graduato con tanto di divisa delle grandi occasioni. La nostra risposta non è delle più garbate e per un momento si avverte una certa palpabile tensione. L'ufficiale deciderà di non irrigidirsi forse perchè ci sono anche un bel po' di ragazzi ad assistere, forse perché comprende che non stiamo puramente cazzeggiando.
Fine concerto direttamente in albergo. Ci sarebbe piaciuto raggiungere Umberto Palazzo e le sue selezioni a Pescara ma siamo davvero troppo a pezzi e domani ci aspetta ancora un'altra data.
Partiamo da Mestre e viaggiamo fino a Roma via Padova-Bologna-Firenze.
Ceniamo a Trastevere e ripartiamo il giorno successivo.
In viaggio aggiorniamo il diario, facciamo scorpacciate di film, c'è chi
sonnecchia.
Durante l'ultimo tratto di percorso riascoltiamo la
registrazione del concerto di Ferra d'Alpago. Ci rendiamo conto che il
livello è notevolmente migliorato rispetto ai tour precedenti. Prendiamo
singolarmente appunti per mettere a posto alcuni dettagli.
A Verona prima di ripartire ci siamo fermati di fronte alle vetrine di un
negozio di musica.
Samuel è uscito con una telecaster, Max dopo aver fino
all'ultimo valutato l'acquisto di un basso hofner esce con una micro chitarra
acustica ideale per il song-writing in qualsiasi situazione. Boosta che proprio
non può essere da meno esce con una tastierina usb che collega subito al suo
computer e all'impianto nel camper. Operazione che talvolta ripete eseguendo in
viaggio alcuni set live di techno.
Benevento ci attende con un articolo in
prima pagina del Sarno, quotidiano locale. Il concerto è gratuito, una
situazione che ci aggrada particolarmente. Un paio di noi sono particolarmente
incriccati tra schiena e gambe, ci informiamo sulla possibilità di poter trovare
per loro un massaggiatore. Ci pensa Ivan che annuncia con tono preoccupante un
"tutto risolto vi porto io". Finiremo in un centro benessere dove verremo,
spogliati con asciugamano in vita, sottoposti a massaggi rilassanti con tanto di
creme e pomate al sapore di frutta esotuica. Praticamente il tipo di luoghi dove
finiscono le signore a farsi palpeggiare la cellulite e nella versione
degenerata i calciatori a farsi cogliere in fallo con le telecamere. Risultato,
acciacchi invariati ma nuvola essenza profumata.
La cucina viene allestita nel cortile del liceo che si affaccia alla piazza del concerto. Siamo un po' frullati ma dovremmo avere ancora una buona dose di energia a disposizione. La dosiamo saggiamente puntando sul groove per tutta la prima parte del concerto e spingendo di più nella seconda metà.
La piazza è calorosissima, ci sono ragazzi venuti da Napoli, Bari, Caserta e Roma. Oltre ovviamente ai Beneventani.
Ad un certo punto sul mare di teste e braccia svetta un segnale stradale di divieto di sosta che qualcuno probabilmente ha deciso di rimuovere prima di parcheggiare, forse per eliminare prove e rimorsi. Spunta un simulacro della montatura ochhiali del Ninja issato su un'asta alta un metro e mezzo, in seguito pure un pallone, che verrà palleggiato su "Preso blu".
Insomma un concerto di piazza avvolto da un'atmosfera gioiosa e rilassata. Una bella atmosfera. Finiremo la serata al centro occupato autogestito "Depistaggio". Alcuni occupanti si erano messi in contatto con noi proponendo una festa per il dopo concerto. Optiamo per la versione non ufficiale. Storie di pasta. birra raggamuffin, chiacchiere e basket. Il luogo è bello e lo spazio estivo ampio, ottima realtà per Benevento.
Il portiere notturno dell'albergo dichiara seriamente di essere un vampiro.
Quindi non avrà problemi a controllare il camper durante la notte poiché veglierà senza alcun problema. Molto pallido, slanciato asciutto, compìto e signorile, ci presenta le sue scuse per non interessarsi in modo sufficientemente approfondito alla nostra musica. Lui è musicalmete piuttosto gotico. Al gesto di cornuto di mano di Vicio che lanciando un ammiccamento eclama un grossolano "yeeeah death meeetal fratello!!", lui opporrà un garbato "ah dunque, lei conosce?"
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